Campania, l’antro della Sibilla Cumana tra mistero e realtà

La leggenda della Sibilla di Cuma che sarebbe vissuta per oltre mille anni tra questi cunicoli sotterranei.

Addentrarsi nei cunicoli della grotta che è stata un tempo la casa della Sibilla Cumana: un’emozione che non potete lasciarvi scappare se avete in mente un viaggio alla scoperta del Parco Archeologico di Cuma.

Mistero o realtà?

Virgilio ne parla ampiamente nell’Eneide così come fanno anche Ovidio, nelle sue Metamorfosi, e Dante che la cita nella Divina Commedia con queste parole: ”Così la neve al sol si disigilla, così al vento ne le foglie levi si perdea la sentenza di Sibilla”.

Una figura mitologica, tra il mistero e la realtà. La sua identità resta ancora un mistero mentre quella che secondo la leggenda fu la sua casa viene visitata ogni giorno da migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo. È l’Antro della Sibilla cumana che si trova all’interno del Parco Archeologico di Cuma.

Facilmente raggiungibile da Napoli, il parco si trova tra il comune di Pozzuoli e Bacoli dove un tempo sorgeva l’antica città di Cuma. Un’antica colonia greco-romana che si estendeva dal cuore dei Campi Flegrei, una zona nota per la sua vivace attività vulcanica. L’antro della Sibilla rimane uno dei luoghi più misteriosi di queste zone, circondato da un alone di magia che lo rende davvero speciale. L’antro è costituito da un tunnel artificiale che risalirebbe all’età greco-romana, la cui data di costruzione però non è ancora certa. Qui il lungo cunicolo di forma trapezoidale scavato nella pietra conduce ad una sala dove si pensa che la Sibilla elargisse le sue profezie.

La leggenda della Sibilla Cumana

In queste strade sotterranee sarebbe vissuta una delle Sibille più famose della storia antica, protagonista di intrighi e battaglie per oltre dieci secoli. La leggenda vuole infatti che la Sibilla di Cuma fosse vissuta per oltre mille anni. Il mito racconta che il dio Apollo si fosse innamorato della Sibilla alla quale fece dono della vita eterna. La Sibilla però si dimenticò di chiedere in dono anche l’eterna giovinezza e si racconta quindi che visse per oltre 1000 anni tra i cunicoli di Cuma, mentre il suo corpo invecchiava sempre di più. Diventata ormai inconsistente nel corpo, la Sibilla venne rinchiusa in un ampolla esposta nel tempio di Apollo. In quest’ampolla erano conservate le sue polveri mentre il suo spirito e la sua voce vivevano ancora. Una maledizione quindi quella della Sibilla di Cuma che fu costretta ad elargire consigli e profezie per l’eternità ai curiosi e bisognosi che raggiungevano la sua dimora. Secondo quello che racconta la storia, le Sibille sembra fossero delle figure realmente esistite; sacerdotesse spesso devote al dio Apollo che in un perenne stato di trance potevano predire il futuro.

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