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Immagina di trovarti in una serata d’estate, sotto un cielo stellato, circondato da amici e sconosciuti che si preparano a vivere un’esperienza cinematografica davvero unica. Un camper, trasformato in una sala proiezioni itinerante, si fa strada tra i borghi dell’Appennino, portando con sé storie, emozioni e un senso di comunità che sembra risvegliarsi dal torpore del tempo.
Questo è il cuore pulsante del progetto CineCamper, che unisce cinema, cultura e la bellezza dei piccoli centri, creando un’atmosfera di condivisione e scoperta che scalda il cuore.
La nascita di CineCamper: un sogno che si realizza
Dietro ogni piatto c’è una storia, e dietro ogni progetto culturale ce n’è una ancora più affascinante.
Francesca Manfredi e Giuliana Giacomino, due giovani lucane, hanno avuto l’intuizione di trasformare un vecchio camper Safariways del 1991 in un CineCamper. Questo viaggio è iniziato quasi per caso, ma ha preso forma grazie all’incontro con il progetto UPPENNINO, dedicato alla riscoperta e valorizzazione dei borghi dell’Appennino tramite il cinema. “Era come se gli astri si fossero allineati”, raccontano con entusiasmo.
L’idea di far viaggiare il cinema dove non arriva più è diventata il motore di un’iniziativa che mira a riportare l’arte e la cultura nei luoghi più remoti, creando un legame diretto tra le opere proiettate e il territorio che le ospita.
Il CineCamper non è solo un mezzo di trasporto; è un simbolo di resilienza e creatività, un modo per far emergere storie che altrimenti rimarrebbero nell’ombra. Ogni proiezione diventa un momento di incontro, in cui le comunità riscoprono se stesse attraverso il potere del cinema. I cortometraggi presentati sono realizzati proprio nei territori attraversati dal camper, rendendo ogni serata un’esperienza unica, profondamente legata al contesto locale. Non è affascinante pensare a come ogni film possa raccontare la storia di un luogo e della sua gente?
Il potere del cinema: unire le comunità
Il palato non mente mai, e così è per le emozioni che il cinema sa evocare. Le proiezioni del CineCamper non sono solo film, ma attimi di condivisione e riflessione. Dopo i laboratori di comunità, dove si discute di esperienze e sogni, le serate si chiudono con la visione di cortometraggi come “Angelina” e “Terramara”. Queste opere, frutto della creatività di registi emergenti, affrontano temi di resistenza, identità e comunità. “Ogni proiezione è un invito a riflettere su chi siamo e dove vogliamo andare”, affermano Francesca e Giuliana, sottolineando l’importanza di creare spazi di ascolto e dialogo.
Ma quali sono le sfide di vivere e lavorare in un camper? La vita nomade porta con sé difficoltà pratiche e relazionali, ma anche la bellezza di incontri inaspettati. “Ogni giorno è un’avventura”, raccontano. “Le persone ci accolgono con calore, ci aiutano a risolvere problemi e condividono con noi le loro storie”. Questo scambio reciproco non arricchisce solo il progetto, ma anche la vita di chi partecipa, creando un tessuto sociale più forte. Non è affascinante pensare a come ogni incontro possa arricchire la nostra vita e le nostre prospettive?
Un futuro di speranza e cultura
La domanda che sorge spontanea è: cosa riserva il futuro per il CineCamper? “L’Abruzzo è solo l’inizio”, rispondono con entusiasmo. “Sogniamo di attraversare tutta la dorsale appenninica, portando il nostro cinema in ogni angolo d’Italia”. Il desiderio di esplorare e connettersi con nuove comunità è palpabile e, con ogni tappa, il progetto si evolve, creando nuove opportunità di dialogo e scambio culturale. Il cinema, dunque, non è solo intrattenimento, ma un potente strumento di trasformazione sociale.
Con il CineCamper, Francesca e Giuliana si propongono di far rivivere il cinema nei piccoli borghi, restituendo loro un’identità culturale e un senso di appartenenza. Ogni proiezione, ogni laboratorio, ogni incontro è un passo verso la valorizzazione delle comunità, un modo per ricucire legami e costruire un futuro in cui la cultura possa prosperare. In un mondo che corre veloce, il CineCamper ci ricorda l’importanza della lentezza, dell’ascolto e della condivisione. È un invito a vivere il cinema in modo autentico, a riscoprire il piacere di stare insieme, lasciandosi trasportare da storie che parlano di noi e per noi.



