Chernobyl Patrimonio dell’UNESCO: la nuova proposta

Chernobyl potrebbe diventare un sito Patrimonio dell'UNESCO nel 2023.

Sono passati 34 anni dal disastro nucleare di Chernobyl e l’Ucraina propone la città fantasma all’UNESCO per renderla un Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Una proposta che permetterebbe di preservare la memoria per le generazioni future.

Chernobyl Patrimonio dell’UNESCO

La storia del disastro nucleare di Chernobyl ha incuriosito per anni grandi e piccini, tanto da diventare una serie televisiva.

Infatti, proprio grazie all’enorme successo della serie tv, l’area fantasma di Chernobyl ha registrato oltre 120 mila turisti.

L’area di Chernobyl ricopre un raggio di 30 chilometri attorno all’impianto il cui quarto reattore esplose il 26 aprile 1986, inquinando fino a tre quarti dell’Europa.

Oggi, 34 anni dopo dall’incidente che ha devastato l’intera area, dall’Ucraina giunge la proposta di renderla un Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco.

Il dossier ufficiale è in preparazione e la decisione è prevista per il 2023, ma le motivazioni che spingono a questa proposta fanno riflettere.

Il ministro della Cultura dell’Ucraina, infatti, ha affermato che “È uno dei territori più emblematici del Paese, ed è necessario preservarlo per l’umanità“.

La storia di Chernobyl

L’area dell’Ucraina settentrionale, Černobyl, anche detta Cernobil, deve il suo nome al grave incidente nucleare della mattina del 26 aprile 1986 alle ore 1:23:45.

Il luogo in cui avvenne il disastro fu la centrale nucleare Lenin, e ancora oggi è considerato il più grave incidente della storia del nucleare civile e l’unico, insieme a quello di Fukushima del 2011, a essere classificato con il settimo livello.

Tuttavia, l’impianto nucleare faceva capo alla municipalità di Pryp”jat’, oggi una città fantasma. Invece, Chernobyl ospita ancora circa mille abitanti.

A causare l’incidente fu un test di sicurezza sul reattore nucleare RBMK numero 4. Durante il test nessuno si accorse dell’instabilità del reattore e in piena notte l’allarme rese necessario l’immediato spegnimento del reattore. Da questo si innescò una reazione a catena che ne provocò l’esplosione.

Da questa esplosione si innalzò una nuvola di materiale radioattivo che ricadde su vaste aree intorno alla centrale.

Il disastro causò 65 morti e oltre quattromila casi di tumore alla tiroide proprio a causa delle radiazioni. Nel lungo periodo, tuttavia, altre analisi stimano che le morti presunte causate dall’incidente siano sessantamila.

La proposta dell’Ucraina

Il ministro della Cultura dell’Ucraina spiega che Chernobyl è uno dei territori più emblematici del Paese e, per tale motivo, va preservato per l’umanità.

Non avendo uno status ufficiale, il luogo necessita di infrastrutture turistiche per i visitatori.

Con questa candidatura, l’Ucraina spinge affinché il territorio sia visto come un luogo della memoria didattico, soprattutto in un momento di crisi ambientale globale.

La decisione dell’UNESCO potrebbe arrivare nel 2023.

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