Tradizione del miracolo di San Gennaro: storia e curiosità

La storia della tradizione del miracolo di San Gennaro.

Fa ancora molto discutere e sbalordire la tradizione del miracolo di San Gennaro, secondo cui ogni anno per tre volte si scioglie misteriosamente. Ma scopriamo qual è stata l’origine e la storia del particolare avvenimento.

Tradizione del miracolo di San Gennaro: la storia

Al mondo accadono fatti inspiegabili dalla scienza, spesso collegati alle figure dei santi. Uno dei miracoli più inspiegabili è quello del sangue di San Gennaro, a Napoli. Infatti, San Gennaro è il protettore del capoluogo campano.

Il mistero della liquefazione del sangue del santo ha origini molto antiche.

Nel 300 d.C., ai tempi dell’impero di Diocleziano, Gennaro era il vescovo della città di Benevento. Diocleziano fu uno degli imperatori che più duramente perseguitò i cristiani.

Secondo la tradizione, il vescovo era molto amato dal popolo ma, a causa della sua fede, fu condannato ad essere sbranato dai leoni. Tuttavia, in quell’occasione avvenne il suo primo miracolo, quando gli animali si inginocchiarono davanti a lui.

Per evitare insurrezioni, altre fonti raccontano che il governatore decise di ucciderlo per decapitazione il 19 settembre 305. Solamente nel V secolo il suo corpo fu spostato nelle Catacombe di Napoli.

Il miracolo del sangue

Poco prima della morte del santo venne prelevato un po’ del suo sangue e versato in ampolle.

Lungo il percorso per Napoli delle spoglie, la nutrice Eusebia che portava con sé le ampolle contenti il sangue del Santo si avvicinò al suo corpo. Qui avvenne il primo episodio di liquefazione del sangue.

Da allora l’episodio si ripete tre volte l’anno: il primo sabato di maggio, il 19 settembre, data della sua morte, ed il 16 dicembre, durante la festa del patrocinio di San Gennaro.

Le ampolle sono custodite all’interno della Reale Cappella del Tesoro di San Gennaro mentre le ossa del cranio del santo sono custodite all’interno di un busto posto sopra l’altare.

Per l’occasione si tiene una solenne cerimonia religiosa guidata dall’arcivescovo in cui i fedeli accorrono per assistere al miracolo.

Le curiosità

Secondo la tradizione popolare, la liquefazione del tessuto biologico durante la cerimonia è ritenuta portatrice di buoni auspici per la città. Al contrario, quando ciò non avviene è considerato un presagio di eventi drammatici.

Infatti, già tre volte non è avvenuto: nel 1940, anno dell’entrata in guerra dell’Italia, nel 1973, quando Napoli fu colpita dall’epidemia di colera, e nel 1980, anno del terremoto in Irpinia. Il miracolo non è avvenuto neanche il 16 dicembre 2020, l’anno della pandemia di Coronavirus.

La Chiesa cattolica, pur approvandone la venerazione popolare, non ha mai riconosciuto il fenomeno come miracoloso. Tuttavia, la Chiesa si limita a definire l’evento come prodigioso.

In totale le ampolle sono tre. Una delle due è riempita per tre quarti, mentre l’altra più alta è semivuota poiché parte del suo contenuto fu sottratto da re Carlo di Borbone. La terza, invece, è conservata nella cappella reliquiaria del Complesso Monumentale Vincenziano.

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