Grotte di Fonteno: sentiero e abissi

Grotta di Fonteno, una delle attrattive più speciali lungo la costa del lago d'Iseo.

Le Grotte di Fonteno sono localizzate tra la Val Callina e la costa bergamasca del Lago d’Iseo. Si tratta di una particolarità tutta da scoprire del sistema carsico, che è stata ristabilita e promossa attivamente dalle regione Lombardia solo dal 2006, anno di scoperta di una particolare insenatura abissale che è ad oggi la più profonda e suggestiva della regione (e non solo.)

Ne sono stati protagonisti gli speleologi del progetto Sebino, i quali rendendosi conto di un sospetto getto d’aria fredda che usciva da una delle insenature della zona, intuiscono che qualcosa al di sotto della superficie rimaneva ancora celato ai loro studi.

Nel giro di qualche mese, l’avanzata di 8 km in profondità, metteva in evidenza il valore della scoperta e la sua eccezionale portata. La particolare caratteristica della roccia sottostante costituita prevalentemente da carbonato di calcio, ha infatti consentito all’acqua di erodere nei secoli il sito carsico, consentendo ad oggi di ammirare la mastodontica opera idrica naturale, che è stata capace silenziosamente di dare vita a saloni scavati direttamente nella parete viva delle dimensioni di oltre 100 m di altezza.

Uno spettacolo del tutto fuori dal comune!

Grotte di Fonteno per principianti

Tre sono gli itinerari che è possibile ad oggi battere per avere una conoscenza diretta del sito. Importante notare che l’opera di studio e ricerca, risulta ad oggi essere competenza professionale esclusiva dei gruppi di speleologi che continuano a studiare con vivo interesse il fenomeno carsico delle Grotte di Fonteno.

Il percorso più agevole e allo stesso tempo ideale per le famiglie è quello nominato del Meteo Basso, essendo esso poco impegnativo e privo di strade particolarmente difficoltose da attraversare. Con partenza stabilita direttamente nella piazza principale della cittadina di Fonteno, l’itinerario permette di raggiungere dopo circa 2,5 km di agevole passeggiata – l’ingresso della Grotta del Bueno Fonteno.

L’abisso in questione, nonostante sia stato esplorato negli ultimi anni per ben 22 km di profondità, mantiene ancora ad oggi delle zone totalmente celate alla conoscenza degli speleologi. Un’interessante curiosità? Si pensa che sia possibile che le varie grotte siano collegate fra loro da corridoi naturali, i quali renderebbero la superficie interna del sito carsico ancora superiore per estensione a quanto non si pensi già!

Itinerario per esperti: curiosità

Se si è invece provetti scalatori e si desidera direttamente fronteggiare le pareti carsiche della zona, è possibile optare per uno dei due percorsi da esperti.

Il Meteo Alto prende avvio o da Endine oppure da Fonteno e prevede una percorrenza di circa 6 ore. Raggiungendo direttamente la sommità del Monte Sicolo si godrà di una suggestiva immersione nell’ambiente circostante, si avrà modo di osservare da vicino le particolarità carsiche delle rocce e si giungerà poi fino all’ingresso del’abisso di Bueno Fonteno.

Per quanti invece siano desiderosi di un’immersione completa a 360 gradi nella zona c’è infine il Percorso Traversata: 14 ore per raggiungere un dislivello di 1800 m da cui ammirare suggestivi panorami affacciati direttamente sul Sebino e sulla Valle Cavallina.

Insomma, le alternative permettono a chiunque di lanciarsi all’avventura della conoscenza della zona, senza per questo dover rinunciare alla possibilità di sostenere attivamente il turismo nella regione.

Ideale per famiglie, curiosi e studiosi del settore! Ultima interessante chicca: le ricerche hanno portato alla scoperta di un altro sistema solo apparentemente indipendente rispetto a quello di Bueno Fonteno, chiamato Nueva Vida, il quale è stato già esplorato fino a raggiungere una profondità di 3 km.

Interessante sapere che – rispetto al primo – il lavoro silenzioso della forza naturale non ha sicuramente smesso di affascinare gli speleologi all’opera. E’ stato infatti scoperto un pozzo alto 175 metri e largo 30 la cui scalata è particolarmente pericolosa. Per questa ragione la sezione locale è stata subita chiusa al pubblico meno esperto attraverso alcuni lavori di messa in sicurezza della zona, portati celermente avanti dalla regione.

Un esempio di interesse per un sito naturale, che non mancherà di far schizzare la Lombardia in cima alla lista dei dibattiti geologici che già sono stati catalizzati dalle recenti scoperte. Insomma, c’è da tenersi informati!

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