Khiva, cosa vedere nella città uzbeka

Khiva è una delle città più affascinanti dell'Uzbekistan: alla scoperta di un'antica oasi lungo la Via della Seta

Khiva è l’antica capitale della Corasmia, regione dell’Uzbekistan, lungo la via della Seta. È stato il primo sito nello stato uzbeko ad essere iscritto tra i Patrimoni dell’umanità nel 1991 grazie al centro storico di Itchan Kala. Secondo un mito sarebbe stato il figlio di Noè, Sem, a fondare la città.

Khiva

Fu un centro per la tratta degli schiavi, una città di briganti dove si giungeva dopo estenuanti viaggi nel deserto. Oggi è una città museo dove vivono circa tremila persone, facendo rivivere il fascino di antiche tradizioni. Ha l’aspetto di una fortezza rettangolare, circondata da imponenti mura: nessun altro luogo quanto Itchan Kala, la città dentro le mura, trasmette l’atmosfera del deserto, tra i muri di fango e le sfumature di ocra che dominano la città vecchia.

È situata a sud del fiume Amu Darya e un tempo fu un’oasi per le carovane prima di attraversare il deserto verso la Persia.

Antichissime tradizioni rivivono nella popolazione locale come la produzione del pane ad esempio. A Khiva le famiglie utilizzano forni di argilla e in una delle piazze principali di Itchan Kala preparano il pane. Le influenze dello zoroastrismo sono molto evidenti sugli edifici di Khiva: i centri urbani ai tempi della via della Seta erano centri di scambi di culture, filosofie e religioni.

Minareto Kalta Minor e Madrasa Mohammed Amin Khan

Si tratta di un minareto verde di Itchan Kala costruito nel 1855. È una vera meraviglia agli occhi: è riccamente ricoperto di smalto turchese con mattoni e maioliche, unico nel suo genere. Venne stato commissionato dal sovrano Mohammed Amin Khan, la cui madrasa è uno dei fulcri della città. Si trova nel quartiere fortificato e appartiene al Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Da quindici anni è diventata un hotel di lusso in grado di ospitare un centinaio di turisti.

Palazzo Tosh-hovli

È chiamato anche palazzo di pietra costruito nel 1830 dal sovrano AllaKuli Khan. Comprende 270 camere e si estende su tre corti: l’harem nella parte nord, le camere di ricevimento e quella della corte. L’Ichrat Khauli è una sezione organizzata intorno al cortile principale, con una loggia sostenuta da un pilastro di legno intagliato. La sezione è decorata con meravigliose maioliche blu. Gli appartamenti dell’aremo sono tutti progettati secondo la stessa architettura: una loggia in direzione nord-ovest per l’estate e una camera annessa per l’inverno. Tutto il complesso è blu e bianco con soffitti in legno decorati minuziosamente con motivi gialli e rossi.

Arz Khauli

Si tratta della corte di Giustizia, in cui il Khan faceva giustizia. Le pareti sono decorate con rivestimenti in ceramica con due scale laterali che portano alla piattaforma elevata, destinata ad una yurta nel cortile, abitazione per i popoli nomadi molto frequenti al tempo della Via della Seta.

Palazzo Narallabay

Anche chiamato Palazzo Isfandiyar è, oggi, un museo, i cui interni sono un mix di stili orientali ed occidentali con sontuose decorazioni e specchi veneziani.

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