Lago Sirino: la leggenda del contadino

Tutte le informazioni per conoscere lo splendido Lago Sirino e la sua leggenda.

Il Lago Sirino è una delle attrattive naturali più belle da visitare, durante un viaggio nel territorio della Basilicata. Il lago si trova nei dintorni della provincia di Potenza, nel contesto territoriale del graziosissimo borgo di Nemoli. Sul bellissimo Lago Sirino aleggia tuttora una famosa leggenda, che riguarda la sua origine.

Lago Sirino: la leggenda

La Basilicata è una regione ricca di splendidi luoghi naturali, da visitare durante una vacanza nel suo territorio. Uno dei posti più belli da vedere è la zona del Lago Sirino. Si tratta di un magnifico specchio d’acqua circondato dalla natura incontaminata.

Il paesaggio ameno nei dintorni del lago è perfetto per trascorrere momenti di totale relax. Il lago è conosciuto anche per via di una leggenda, che è ampiamente conosciuta nell’intero territorio della Basilicata. Prima di partire per un bellissimo viaggio nella regione, è interessante conoscere le vicende popolari che riguardano questo magnifico territorio lacustre.

Il giorno della Madonna

Secondo la leggenda del Lago, lo splendido specchio d’acqua fu creato dall’azione di una lacrima divina. Era il giorno dedicato alla festa della Madonna di Sirino, protettrice della Valle del Noce. Durante quella giornata si era soliti non lavorare e fare una tregua dalle attività produttive. Si trattava di un giorno di festa e di celebrazioni, dedicato al riposo e alla preghiera.

Le parole del viandante

Alcuni contadini decisero comunque di avviarsi verso la campagna, con i loro buoi. Mentre svolgevano la loro attività, un viandante si fermò e chiese loro il motivo per cui stessero violando le usanze che esistevano in onore della Madonna. I contadini risposero in modo sgarbato e l’uomo andò via, mentre gli altri riprendevano a svolgere la loro occupazione. In quel momento iniziò a cadere una violenta pioggia di carattere torrenziale, che non lasciò a nessuno il tempo di mettersi in salvo.

La fine del temporale

Alla fine del temporale ogni cosa era sparita dal territorio. Non si vedevano più i campi coltivati né le campagne selvagge e incolte. Nemmeno degli uomini e dei buoi che quel giorno stavano lavorando la terra vi fu più alcuna notizia. Al posto di tutto ciò che prima occupava la superficie della campagna, c’era in quel momento un ampio specchio di acqua limpida. Lo spettacolo del monte che si rispecchiava all’interno del lago era l’unica cosa che restava da ammirare, all’interno della ricca campagna che una volta occupava quella porzione di terreno.

La leggenda oggi

Ancora oggi le leggende che si raccontano nel borgo affermano che quando si ode il vento che soffia e le acque del lago si agitano accade uno strano fenomeno. Si sentono gli ululati dati dalla disperazione dei buoi, insieme al pianto dei contadini che quel giorno stavano lavorando la terra.

Condividi