Bali, in arrivo una tassa per i turisti

Per fronteggiare l'eccessivo flusso di turisti, Bali vuole seguire la scia di città come Venezia e introdurre una tassa apposita, vediamo i dettagli.

Indubbiamente una delle isole più belle del mondo, Bali è conosciuta per le sue spiagge lussureggianti, i templi storici e le risaie a terrazza, che sono perfino state dichiarate patrimonio dell’umanità UNESCO. Ma la sua bellezza di fama mondiale ha anche causato problemi a Bali, dato che l’isola si trova a fronteggiare un eccessivo flusso di turisti.

Secondo i dati del governo indonesiano, Bali – l’isola più visitata del paese – ha ospitato 5,7 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo nel 2017. I dati definitivi per il 2018 non sono ancora stati annunciati, ma si ritiene che il numero sia notevolmente superiore.

Durante la loro permanenza, molti di questi visitatori hanno anche lasciato rifiuti, tra cui plastica monouso, che hanno finito per riempire le discariche o inquinare le spiagge incontaminate.

Nonostante il turismo costituisca la principale entrata economica per il paese, può anche mettere a dura prova le risorse locali e, soprattutto, può contribuire a danneggiare l’ambiente e l‘habitat naturale.

Bali, una nuova tassa per tutelare l’ambiente

In realtà, esiste una soluzione per limitare il numero di turisti e tutelare l’isola senza andare a infierire pesantemente sulla sua economia. Il Jakarta Post, uno dei più importanti quotidiani in Indonesia, riferisce che il governo regionale balinese ha redatto una legge che impone una tassa di 10 dollari per i turisti stranieri, che dovrà essere corrisposta al momento di lasciare il paese.
“I turisti vengono qui per godere del nostro ambiente e della nostra cultura. È giusto che contribuiscano a preservarlo”, ha spiegato Nyoman Adi Wiryatama, che è a capo del parlamento provinciale di Bali.

Prima di prendere questa decisione, la facoltà di ospitalità e turismo dell’Università di Udayana a Bali ha condotto uno studio per capire come sarebbe stata accolta dai turisti una eventuale tassa. È stato dunque chiesto a diversi visitatori provenienti da tutto il mondo se sarebbero stati disposti a contribuire con del denaro alla tutela dell’isola, e il 60% degli intervistati ha risposto positivamente.

Tasse sui turisti nel mondo

Ad ogni modo, l’Indonesia non è l’unico paese che ha deciso di introdurre una tariffazione di questo genere.
Il Giappone ha recentemente votato per imporre una “tassa di partenza” per i viaggiatori stranieri. La tassa è di 1.000 ¥, ovvero circa 8 euro, e andrà a coprire i costi di costruzione e manutenzione delle infrastrutture turistiche. La nuova legge è entrata in vigore nel gennaio 2019 e si applica ai visitatori in partenza per via aerea o marittima.

Nel dicembre 2018, il Taj Mahal ha aumentato i prezzi dei biglietti e limitato la quantità di tempo che i visitatori possono trascorrere nel sito per regolare i flussi di visitatori in modo da prevenire il sovraffollamento all’interno dell’area.

I visitatori che trascorrono anche solo un giorno a Venezia – così come quelli che arrivano via nave da crociera – devono pagare una tassa di importo variabile dai 2,50 euro ai 10 euro per visitare la città, che va a sostituire la cosiddetta “tassa di soggiorno”, ovvero la classica tariffa imposta dal Comune per pernottare nelle strutture alberghiere.
Altre città che hanno istituito misure simili all’interno dell’Europa sono Dubrovnik e Barcellona – e con molta probabilità, non saranno le ultime.

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