Bergeggi: isola e spiagge

Aspra la roccia, dolce la sabbia, ricco di suggestioni il fondale: parliamo di Bergeggi.

Bergeggi, piccolo comune ligure in provincia di Savona il cui nucleo storico dell’abitato si arrocca sul Monte Sant’Elia, affacciato al golfo e all’isola di Bergeggi, per poi dipanarsi in sentieri che scendono fino a spiagge incantevoli. Da terra o dal mare che vi si arrivi, lo scenario è mozzafiato.

L’isolotto, parte della Riserva naturale regionale di Bergeggi e dell’omonima area marina protetta, svetta nei suoi 53 metri di parete rocciosa fitta di vegetazione che spazia dalla macchia mediterranea a una flora più peculiare il cui proseguimento ideale risiede in quella che popola e dipinge gli spazi sottomarini.

Bergeggi: isola

Roccaforte in epoca romana e ancora nel Medioevo, luogo di culto dei primordi della cristianità: c’è tanta storia in quello sperone di roccia calcarea che è l’isola di Bergeggi.

A testimoniare le frequentazioni più antiche c’è ad esempio il torrione in vetta, con fondamenta stratificate da una prima pianta tonda a una, successiva, quadrata. Del suo passato da centro di spiritualità ci giunge traccia nei resti della chiesa paleocristiana e di una costruzione religiosa più tarda, risalente forse al periodo romanico.

Nei secoli, l’isola ha cambiato spesso nome a seconda degli eventi di cui era protagonista. Ancora oggi la si conosce ad esempio anche come Isola di Sant’Eugenio. Era l’alba del Medioevo quando il vescovo di Cartagine vi avrebbe – secondo la leggenda – trovato rifugio fino a consumare lì i suoi ultimi giorni, ricevendo ricovero alle sue spoglie mortali proprio nella chiesa di cui rimangono le fondamenta.

E’ per venerare le reliquie che il vescovo di Savona avrebbe fatto erigere, nel 992, la chiesa più recente a due navate con annesso il monastero di cui ancora si apprezzano le vestigia. I monaci delle Isole di Lérins vi rimasero fin quasi alla metà del 1300.

Oggi approdare sull’isola per visitarla a piedi non si può. Tuttavia, la locale proloco e l’Area marina protetta moltiplicano le occasioni di escursione guidata, con personale specializzato nel mostrare ogni tesoro che si incastona lungo le pendici rocciose.

Del resto l’isola dista dalla terraferma appena 250 metri, se si misura dalla Punta del Maiolo cui con ogni probabilità era un tempo collegata da una lingua di terra. Dal litorale ‘continentale’ ci si avvicina anche in sup, in barca, in canoa o semplicemente a nuoto, magari in una tranquilla sessione snorkeling durante la quale ammirare la flora e la fauna di cui l’ambiente sottomarino è più che mai ricco. La biodiversità caratterizza l’isola anche in superficie, con una natura rustica all’occhio in cui la macchia mediterranea si alterna a profumi di finocchio di mare e fiori violetti di limonio ligure o campanula savonese.

Spiagge di Bergeggi

Pur piccino, il borgo marinaro di Bergeggi ospita alcune tra le spiagge più rinomate dell’intera Riviera di Ponente. Ghiaia o sabbia che sia, ogni caletta disegna uno scenario particolare offrendo scorci suggestivi e mai uguali con differenti punti di vista sull’isola antistante.

L’offerta si compone di spiagge libere, attrezzate e non, e di spicchi di litorali con veri e propri stabilimenti balneari capaci di ospitare la giornata di mare di famiglie anche con bambini, coppie o gruppi con soddisfazione delle esigenze di ogni fascia d’età.

Alcuni spicchi di mare vanno conquistati o raggiungendoli via mare, magari a nuoto o semplicemente con un pedalò, o affrontando discese lungo sentieri via terra a volte ripidi ma di cui mai si rimpiange la fatica affrontata. E’ il caso del Lido delle Sirene, fondo di ghiaino scuro e accessibilità dalla strada che però la custodisce con riservatezza. Va cercata.

Una volta individuata si scende la scalinata e ci si trova praticamente a un palmo dall’isola di Bergeggi.

Soffice sabbia la Playa de Luna, mista a ciottoli la Caletta: a ognuno la sua insenatura del cuore. Per tutti una tappa marittima d’eccezione sarà la Grotta Marina di Bergeggi, meta di visite guidate alla scoperta di una cavità carsica formatasi quasi 200 milioni di anni fa. Echi remoti e, dopo la ‘sala’ centrale, una rete di cunicoli sotto e sopra il pelo d’acqua.

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