Burkina Faso, tutta la storia dello Stato

Burkina Faso, una lunga tradizione storica.

Lo stato del Burkina Faso vanta una lunga tradizione storica che affonda le sue radici ad oltre sei secoli fa e ha conosciuto una continua evoluzione fino ad arrivare ai nostri giorni. Cerchiamo quindi di scoprire la storia di questo stato e come nel corso dei secoli sia cambiato lo stile di vita degli abitanti.

I primi cenni storici del Burkina Faso

Anticamente il Burkina Faso era conosciuto con un nome diverso, precisamente Alto Volta, e le prime notizie riguardanti il suo territorio risalgono orientativamente al XIV secolo, quando il popolo dei Mossi fondò in questo luogo una dinastia molto potente e organizzata secondo il tipico schema feudale e che scelse come capitale la città di Ouagadougou.

Questo popolo, oltre a vantare una grande abilità nella cavalleria che permise loro di difendersi abilmente dalle incursioni delle popolazioni barbare del luogo, erano anche dei bravissimi agricoltori che riuscirono nel corso degli anni a sviluppare in maniera intensiva alcune coltivazioni come quella del caffè, del cotone e delle arachidi.

Contemporaneamente anche l’allevamento del bestiame fu una delle principali risorse economiche di queste popolazioni che continuarono a svilupparsi fino ad arrivare all’inizio del XX secolo, al preludio delle due grandi guerre mondiali.

L’epoca contemporanea

Nel periodo compreso tra le due guerre mondiali, non ci furono degli avvenimenti particolari che riguardarono lo stato del Burkina Faso. Alla fine della seconda guerra mondiale, anche grazie all’intervento francese, iniziarono a svilupparsi nella nazione alcuni movimenti nazionalistici rivolti a preparare un’indipendenza del paese così come era avvenuto per stati vicini come la Costa d’Avorio e il Senegal.

Così nel 1958 fu indetto un referendum costituzionale che fece partire la Comunità Francoafricana e nel 1960 fu ufficialmente proclamata l’indipendenza del nuovo stato che vide eletto l’autoritario presidente Maurice Yameogo, capo anche del partito di governo.

L’azione del presidente fu rivolta all’austerità e all’eliminazione dei partiti di opposizione; ciò diede vita ad una violenta rivolta popolare che fu fermata solo nel momento in cui si autoproclamò un governo militare che, insieme all’aiuto di alcune personalità del mondo civile, diede vita ad un’opera di risanamento generale.

La nuova costituzione

L’Alto Volta nel 1970 indisse un nuovo referendum per dare vita a una nuova costituzione. Nel corso dei successivi 15 anni, al potere si alternarono diversi governi militari che cercarono a più riprese di ristabilire l’ordine nel paese e di far fronte alle diverse difficoltà di natura economica che nel corso dell’anno colpirono l’Alto Volta.

Nel 1984, l’Alto Volta cambiò il nome nell’attuale Burkina Faso, una denominazione che secondo le popolazioni indigene significa “Terra dei Veri Uomini“. Dopo una breve tregua, ci fu un nuovo colpo di stato che riportò al potere dei governi militari fino a quando dal 1990 il politico Campaoré iniziò a raccogliere un numero crescente di consensi in quanto abbandonò completamente la politica marxista precedente per arrivare ad un approccio condiviso con le diverse forze politiche.

Campaoré abbracciò i dettami del FMI liberalizzando l’economia, effettuando molte privatizzazioni e attirando gli investimenti stranieri. Pur con qualche protesta popolare, l’azione di Campaoré ha fatto in modo di riuscire a superare il periodo di crisi economica di questo stato, mantenendo buone relazioni con la maggior parte degli Stati e in particolar modo con la Francia, e la sua politica si è affermata nel corso degli anni, tanto da essere rieletto più volte presidente del Burkina Faso.

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