Etna, come visitare il vulcano siciliano

Il vulcano Etna è da sempre una meta imprescindibile per ogni turista che mette piede nell'isola maggiore. Ecco come raggiungere questo colosso.

Alla scoperta dell’Etna. Il gigante di 3000 metri che sovrasta la Sicilia orientale è un colosso dalla forte attrazione magnetica, capace di incutere timore alla sola vista dei piccoli pennacchi di fumo che spuntano dalla sua cima. Non per niente il vulcano è stato nell’antichità protagonista di numerosi miti e leggende, talmente grande era l’impressione che la montagna aveva fatto sui popoli che si sono succeduti in Sicilia nel corso dei secoli.

Ecco come raggiungere l’Etna.

Il freddo dell’Etna

Per andare sull’Etna bisogna coprirsi. Sfatiamo subito un falso mito in cui è abbastanza facile cadere, sulla cima del vulcano fa freddo. Non ci si illuda di trovare il caldo tipico della Sicilia, infatti sovente i cittadini si accorgono che sulla cima del vulcano sia caduta della neve, a conferma del profondo dislivello di temperatura.

Per effettuare un’escursione sulla montagna, è necessario vestirsi pesanti. Le guide della zona hanno confermato che più si prosegue lungo le “spalle del gigante”, più la colonnina di mercurio si abbassa, toccando i 6 gradi centigradi d’estate e i -12 gradi d’inverno. Eppure, non sarebbe ancora il freddo a comportare il principale problema per chi si avventura sul vulcano. Infatti, ciò di cui ogni escursionista deve prestare la massima attenzione è il vento, che impetuoso colpisce costantemente la roccia del colosso.

Il gigante buono

Per quanto il vulcano sia considerato come attivo, per gli esperti è quello con l’attività più innocua e mite rispetto ad altri suoi colleghi. In fin dei conti, l’Etna sarebbe un gigante buono, con le sue colate di lava numerose, ma lente. Si tratta sempre di un vulcano, per questo non bisogna aspettarsi delle “eruzioni pacifiche”, anzi. Come raccontano i cittadini delle aree limitrofe al vulcano, ogni volta che il gigante erutta da sempre un’anticipazione attraverso delle scosse di terremoto. Per chi non è abituato è necessario del tempo per adattarsi. Di sicuro, l’attività dell’Etna è molto meno dirompente rispetto al suo collega campano, il Vesuvio, le cui eruzioni sono passate alla storia come le più violente ed esplosive.

Certo è che anche l’Etna ha avuto modo di farsi una fama nel corso dei secoli. La sua presenza è sempre stata vista con una sorta di timore reverenziale da parte dei popoli dell’età classica. Infatti, secondo le diverse versioni del mito, gli antichi greci e i romani pensavano che il vulcano fosse una delle fucine di Efesto, il fabbro degli dei, oppure la prigione del mostro Tifone, creatura terribile e mai dalla forma definita, capace di spaventare anche un dio.

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