Everest: è la montagna più alta del mondo?

Guida e informazioni utili sul monte Everest, circa la sua altezza, sulla famosa Zona della Morte e sul numero di morti che ancora vi si trovano.

E se vi chiedessero Qual è la montagna più alta al mondo? Molti di voi risponderebbero prontamente che si tratta del monte Everest.

Ma già da parecchi anni è stata sollevata la possibilità che non sia l’Everest ad aggiudicarsi il titolo di vetta più alta.

Piuttosto gli studiosi si dividono tra loro con le opinioni più disparate. Cerchiamo di fare insieme più luce sulla vicenda.

Quanto è alto l’Everest

Se misurato dalla base alla cima, il monte Everest con i suoi 8848 metri di altezza risulta essere la seconda vetta per altezza del pianeta.

Il primo posto apparterrebbe, invece, al monte Mauna Kea, un vulcano inattivo, vecchio più di 1 milione di anni, situato nelle isole Hawaii. La cima di questo vulcano, infatti, si trova a 4205 m sopra il livello del mare, ma la maggior parte della montagna giace sotto acqua.

Se misurato, dunque, a partire dalla base, questo vulcano arriva a 10200 m, il che lo rende di circa 1400 metri più alto del monte Everest.

Ma anche questo dato risulta opinabile se ci si chiede cosa si intende per la base. Se, come per il caso del Mauna Kea si parte dal fondo dell’Oceano e per l’Everest, invece, dal livello del mare è innegabile affermare che si fanno confronti con metri di giudizio troppo distanti tra loro.

Ecco allora farsi avanti i sostenitori di una terza montagna, ovvero il Chimborazo, un monte dell’Ecuador che con i suoi 6268 metri è di certo ben più bassa dell’Everest con i suoi 6.268 metri. Ma questo vulcano può vantare il primato di punto più lontano dal centro della Terra. Quindi, in altre parole, si tratta del punto in cui la gravità terrestre è minore e, perciò, il luogo più alto del mondo.

Il Chimborazo è estremamente vicino all’Equatore e, tenendo conto di questo dato, si scopre che si trova 2400 metri più lontano dal centro della Terra rispetto all’Everest.

Everest: zona della morte

L’Everest, che sia o meno la vetta più alta della terra, rimane pur sempre quella più ambita per gli scalatori di tutto il mondo. Ma nei suoi anni, anzi secoli e millenni di storia si è resa famosa anche per i numerosi scalatori che su di essa hanno trovato la morte. A definirla Zona della morte è stato per primo Reinhold Messner.

La Zona della morte è quella dove l’ossigeno viene a tal punto a rarefarsi da provocare cambiamenti anche nella fisiologia umana. Il sangue si fa più denso, la respirazione diventa difficoltosa ed ogni movimento, anche il più piccolo, si trasforma in una fatica estrema.
Si tratta di una zona il cui inizio può essere calcolato sui 8200 metri di altezza, una zona in cui il vero pericolo è quello di non riuscire più a distinguere tra il sogno e la realtà, in cui l mente comincia a costruire un mondo diverso, un’illusione che poi risulta essere una trappola fatale.

Quanti sono i morti sull’Everest

Molti sono quelli che non riescono a tornare vivi e che l’Everest ancora oggi custodisce tra le sue rocce. Si calcola che ancora adesso si trovino più di 200 cadaveri in attesa di essere recuperati e affidati a una sepoltura. Le operazioni di recupero purtroppo non mancano di essere troppo costose e pericolose. In altri casi, invece, non si ha l’idea di dove questi avventurieri siano deceduti.

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