Mose di Venezia: come funziona il nuovo sistema contro l’acqua alta

Come funziona il Mose di Venezia, il nuovo impianto per proteggere la città dalle maree.

La città di Venezia potrà tirare un sospiro di sollievo con l’attivazione del Mose, un impianto che consente di proteggere la città lagunare dalle grandi maree, ma come funziona? Tutti i dettagli sulle paratoie nella laguna.

Mose di Venezia: come funziona

Negli ultimi anni la città più romantica d’Italia ha sofferto le alte maree che hanno inondato negozi, strade e abitazioni, creando non pochi disagi al turismo e alla vita dei cittadini.

Il fenomeno dell’acqua alta a Venezia è ben noto e puntualmente ritorna ogni anno, e in più di un’occasione, mettendo in ginocchio attività e servizi.

Ma le cose stanno cambiando grazie ad un nuovo progetto che permetterà di proteggere la città lagunare dalle maree incontrollate: il Mose. Una strumentazione creata per far fronte ad una delle maggiori problematiche di una città che attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo.

Il nome non è stato scelto a caso. Infatti, ricorda il profeta d’Egitto che, appunto, è noto per aver diviso le acque. E questo è lo scopo del Mose, per contrastare l’arrivo in città delle maree.

Ma capiamo meglio come funziona.

Una diga mobile

Il Mose consiste in diverse barriere che, nel caso di mare tranquillo e controllabile, rimangono nel fondo all’interno dei cassoni.

Una sorta di diga mobile che entra in funzione quando la situazione dei mari diventa eccezionale e incontrollata. Collegate tra loro da dei tunnel sottomarini utilizzati dai tecnici per le loro ispezioni, le paratoie sono piene d’acqua che viene vuotata con l’introduzione di aria compressa nel momento in cui diventano indispensabili per evitare alte maree eccezionali.

Poi, una volta svuotate, le paratoie iniziano a salire per impedire al mare di entrare in laguna. Restano alzate finché la marea cala nuovamente e si inabissano quando mare e laguna raggiungono lo stesso livello.

Le paratoie costituiscono la struttura invisibile ma più suggestiva dell’intero sistema. Staranno, quindi, quiete in mare in attesa del loro “aiuto”. Poi, all’occorrenza si alzano fino a 3 metri.

Le barriere

Le barriere sono quattro e si trovano alle bocche di porto di Lido, Chioggia e Malamocco. Complessivamente le paratoie sono invece 78 e sono indipendenti l’una dall’altra per consentire una maggior velocità nelle operazioni di innalzamento e di immersione.

Alla bocca di porto di Lido le barriere sono due con complessivamente 41 paratoie divise tra il canale a nord di Treporti e il canale a sud di San Nicolò. Invece, a collegare le due barriere è un’isola artificiale sulla quale ci sono gli impianti per far funzionare il sistema.

La barriera alla bocca di porto di Malamocco, dov’è stata costruita una conca di navigazione per consentire comunque alle navi di transitare, contiene 19 paratoie.

Inoltre, la loro chiusura e riapertura richiede dalle 4 alle 5 ore.

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