Piazza San Carlo di Torino: la storia e le curiosità

La storia della Piazza San Carlo di Torino, uno dei simboli più famosi del capoluogo piemontese, tra curiosità e aneddoti.

La magnifica Piazza San Carlo di Torino è uno dei luoghi simbolo della città piemontese, con una lunga storia da raccontare. Anche nota come il salotto, è uno dei posti in cui si respira la vivace vita del capoluogo del Piemonte.

Piazza San Carlo di Torino: la storia

Una delle più importanti piazze di Torino, piazza San Carlo, si trova incastonata tra piazza Carlo Felice e la maestosa Piazza Castello. A collegare le tre piazze si allunga la via dello shopping, Via Roma.

Situata nel centro di Torino, la piazza è anche nota ai cittadini come il salotto, lunga 168 metri e larga 76, con superficie di 12.768 metri quadrati.

La piazza è circondata da edifici storici come Palazzo Solaro del Borgo, Palazzo Guido Villa e le famose chiese gemelle di architettura barocca. Queste ultime, spesso confuse, sono Santa Cristina a sinistra e San Carlo a destra. Non mancano, poi, i caffè più storici della città.

Prima del XVII secolo questa zona era ancora fuori la prima cinta muraria, quella ancora di origine romana e poi rinforzata dai francesi. Al trasferimento della capitale del Ducato di Savoia nel capoluogo piemontese nel 1563, fu deciso di espandere la città verso sud, verso il cosiddetto “Borgo Nuovo”.

Dopo il 1650 circa, tuttavia, la piazza perse gradualmente funzioni di rappresentanza. Nel tempo, infatti, finì per acquisire funzioni di passaggio degli eserciti da piazza Castello verso il mastio della Cittadella.

In seguito, con l’abbandono della Piazza per l’uso militare, furono eseguiti nuovi interventi di abbellimento dei portici da parte di Benedetto Alfieri. Verso la fine del XVIII secolo la Piazza assunse l’attuale aspetto elegante, e fu titolata come la chiesa “gemella” occidentale, ovvero dedicata a San Carlo Borromeo.

Curiosità

La piazza nasconde tante curiosità che in pochi conoscono. Non tutti, infatti, sanno che la piazza ha avuto nel corso della sua storia ben 4 nomi. Nata come piazza Reale, poi «d’Arme» e durante l’occupazione francese «place Napoleon», fu dedicata al santo milanese Carlo Borromeo, che venne a Torino a piedi per adorare la Sindone.

Al centro della piazza, tra le facciate simmetriche, si eleva dal 1838 la statua equestre in bronzo che celebra Emanuele Filiberto, nell’atto di rinfoderare la spada dopo la vittoriosa battaglia di San Quintino. Commissionata da re Carlo Alberto allo scultore Carlo Marochetti, è da allora comunemente chiamata caval’d brons.

Inoltre, le famose due chiese “gemelle” presenti sul lato meridionale della piazza, in realtà non sono “gemelle”. Infatti, è più corretto dire che si sono “copiate” a vicenda nel tempo, dal 1619 al 1835.

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