Quali sono le sette meraviglie del mondo moderno

Un giro alla scoperta delle sette meraviglie del mondo moderno.

Il mondo è ricco di opere architettoniche frutto del genio e del lavoro dell’uomo. Alcune tra queste sono particolarmente belle e affascinanti, alla stregua delle leggendarie sette meraviglie del mondo antico. Ebbene in occasione delle Olimpiadi del 2000 tenutesi a Sydney, Bernard Weber avanzò la proposta di indire un referendum per scegliere le sette meraviglie del mondo moderno.

Furono più di 150 i siti che si candidarono, ma solo sette furono decretate nel luglio del 2007 come le sette meraviglie del mondo moderno.

Sette meraviglie del mondo moderno

Il Colosseo

Tra le sette bellezze premiate c’è il Colosseo, l’Anfitearto Flavio eretto a Roma nell’80 d.C.: il suo nome rimanda alla presenza appena fuori dal Colosseo di una maestosa statua raffigurante l’imperatore Nerone.

Più di 50.000 persone, sedute su scintillanti gradinate di marmo, venivano allietate con giochi, lotte tra animali feroci, tra gladiatori e persino battaglie navali, con l’arena che veniva riempita d’acqua. Si pensi che i romani dotarono il Colosseo non solo di tende solari aperte all’occorrenza per riparare dal sole gli spettatori, ma anche di arcaici ascensori, ovvero montacarichi per trasportare le fiere nell’arena.

La Muraglia Cinese

C’è poi la Muraglia Cinese, spettacolare struttura difensiva lunga 8.850 km e punteggiata da circa 25.000 torrette. La prima pietra fu posta nel 215 a.C. per volere di Qin Shi Huang a difesa del Paese dai vicini mongoli, anche se fu con la dinastia Ming a fortificarsi con l’ausilio di pietre e mattoni. Nonostante sia in gran parte in decadimento, la Grande Muraglia cinese sprigiona un fascino intramontabile, soprattutto nei tratti vicino a Zhangjiakon e Pechino.

Il Cristo Redentore

L’altra meraviglia del mondo moderno da vedere almeno una volta nella vita è il Cristo Redentore che, dall’alto del Corcovado, domina Rio de Janeiro e la sottostante baia. La statua, alta 38 metri, è stata progettata da Paul Landowski e fu portata a termine tra il 1922 e il 1931: salendo i 222 gradini si raggiunge la cima, che regala la vista più bella sulla città carioca.

Una curiosità sul Cristo Redentore coinvolge Guglielmo Marconi che negli anni 30 riuscì ad accendere la lampada posta sulla statua, mandando un impulso radio dalla città di Roma.

La piramide di Kukulkàn

Recandosi in Messico, ecco Chichén Itzá, l’antica città Maya ricca di fascino e mistero che si spopolò solo con l’arrivo dei conquistadores spagnoli nel 1500. Simbolo del sito è la spettacolare piramide di Kukulkán che, nei giorni dell’equinozio di primavera e autunno, proietta sui gradoni la suggestiva ombra del serpente piumato Quetzalcoatl.

Machu Picchu

Spostandosi più a sud, in Perù, sorge Machu Picchu: la città Inca, probabile residenza estiva del re Pachacútec, si trova a ben 2400 metri di altezza, tra le nebbiose vette andine a dominare la Valle dell’Urubamba. Si resta senza parole davanti ai terrazzamenti della Plaza Alargada, al complesso di Los Morteros e all’iconico Cammino Inca.

Tesoro del Faraone

Un’altra civiltà ha lasciato all’umanità una delle meraviglie del mondo moderno più spettacolari: si tratta di Petra, antica città scolpita nella pietra rossa dagli edomiti prima e dai nabatei dopo. Tra templi, tombe e una ingegnosa rete idrica con tanto di cisterne, spicca il Tesoro del Faraone, considerato il simbolo di Petra: sboccia davanti agli occhi del visitatore con la sua facciata intagliata nella roccia rosa percorrendo il suggestivo siq, un canyon alto e stretto che rappresenta esso stesso un’opera d’arte della natura.

Il Taj Mahal

Imperdibile infine il Taj Mahal, considerato uno straordinario pegno d’amore che l’imperatorte Shah Jahan ha fatto erigere nel 1643 per custodire il corpo dell’amata moglie Mumtaz Mahal. Il mausoleo è talmente regale e perfetto che l’imperatore decapitò l’architetto e mozzò le mani agli operai, affinché nessuno mai potesse replicare un’opera tanto meravigliosa.

Si narra che furono impiegati migliaia di bufali ed elefanti per trasportare i materiali preziosi utilizzati per la costruzione del Taj Mahal: lapislazzuli dall’Afghanistan, cristalli dalla Cina, marmi da Makrana e zaffiri dallo Sri Lanka.

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