Un nuovo budget europeo per il settore turistico: un passo verso il futuro

Un nuovo budget europeo per il turismo potrebbe segnare una svolta per il settore, come evidenziato dalla ministra Santanchè.

Immagina il profumo avvolgente di un caffè appena macinato, il suono delle risate che rimbalzano in un ristorante affollato e l’emozione di un evento che si svolge in una delle magnifiche città d’arte italiane. Questi momenti, così ricchi di vita e cultura, potrebbero essere ancora più valorizzati grazie a un budget europeo dedicato al turismo.

È proprio questa l’idea che ha proposto la ministra Daniela Santanchè durante la presentazione del Rapporto Oice 2024 a Roma. Non si tratta solo di rinforzare il settore turistico, ma di ripensare la governance e la sostenibilità del turismo in Europa. Una sfida che merita la nostra attenzione, non credi?

Un budget europeo per il turismo: la proposta di Daniela Santanchè

Durante una riunione informale dei ministri del Turismo dell’Unione Europea a Varsavia, la ministra Santanchè ha messo in evidenza la necessità di un budget europeo specifico per il turismo, un settore che attualmente fatica a trovare risorse a livello continentale. “Se riusciamo a portarlo a casa, sarà una svolta per tutto il comparto,” ha affermato con determinazione.

Ma non è solo una questione di soldi; è fondamentale avere un ministro del Turismo in ogni Stato membro con un portafoglio dedicato, per riconoscere adeguatamente l’importanza e il potenziale di questo settore.

Un aspetto cruciale della proposta è il settore MICE (Meetings, Incentives, Conferences, Exhibitions), che rappresenta un pilastro centrale. L’Italia, che svetta al primo posto in Europa per turismo congressuale e al secondo nel mondo, ha un’opportunità d’oro per sfruttare questo vantaggio competitivo. Santanchè ha sottolineato l’importanza di rendere le strutture alberghiere e le location per eventi più accessibili, non solo nelle grandi città, ma anche nelle aree interne e nel Sud. Questo richiede una pianificazione strategica e investimenti mirati, affinché ogni angolo del paese possa attrarre eventi significativi. Non sarebbe fantastico vedere anche le piccole città brillare come destinazioni di eventi?

I dati OICE: un settore in crescita

Secondo i dati presentati, nel 2023 sono stati registrati ben 368.021 eventi, generando un impatto economico di quasi 12 miliardi di euro. Queste cifre non sono solo numeri, ma rappresentano vite umane, storie e opportunità. “La spesa pro capite è ciò che conta di più,” ha spiegato il ministro, evidenziando come il turismo congressuale possa trasformare i partecipanti in turisti desiderosi di esplorare il nostro patrimonio culturale e gastronomico. Ti sei mai chiesto quanto possa influenzare l’economia locale un evento di questo tipo?

In questo contesto, la formazione e la sostenibilità occupazionale emergono come temi cruciali. Il personale, secondo Santanchè, è la risorsa più preziosa. Per questo sono stati stanziati 120 milioni di euro per creare alloggi per i lavoratori del settore, rendendo il turismo un’opzione di lavoro dignitosa e sostenibile per i giovani. La presidente di Federcongressi&Eventi, Gabriella Gentile, ha aggiunto che la vera sfida è creare competenze nuove e innovative, essenziali per affrontare le sfide future del settore. Insomma, c’è tanto lavoro da fare, ma anche tante opportunità da cogliere!

Una sinergia per il futuro del turismo

Il messaggio chiave degli interventi emersi è chiaro: il turismo congressuale deve essere visto come un’opportunità collettiva e strategica. Alessandro Onorato, assessore ai Grandi Eventi, ha evidenziato la crescita di Roma nel ranking internazionale, sottolineando come ogni investimento nel settore alberghiero possa rigenerare interi quartieri. Ivana Jelinic, amministratore delegato di ENIT, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di una governance stabile e sull’importanza di lavorare con dati e mercati per promuovere la destagionalizzazione. Ti sei mai chiesto quali tesori nascondano le piccole città italiane in termini di eventi e cultura?

Marina Lalli, presidente di Federturismo Confindustria, ha concluso gli interventi sottolineando l’urgenza di risposte tempestive e infrastrutture moderne. Oggi più che mai, il turismo deve diventare una leva economica stabile e sostenibile, distribuita equamente su tutto il territorio. Solo così potremo preservare e valorizzare il nostro immenso patrimonio culturale e gastronomico. E ricordati: dietro ogni piatto, ogni evento e ogni sorriso c’è la storia della bellezza italiana che merita di essere raccontata e condivisa.

Scritto da Staff

Esplorando la gastronomia e la cultura della Louisiana

Immagini sul Lago: un festival di arte e cultura fotografica

Leggi anche