Il viaggio di Diana Barbieri: dalla bartender alla scoperta dei distillati

La storia di una bartender che ha trasformato le sue esperienze di viaggio in arte della miscelazione.

Un percorso di vita tra cocktail e avventure

Diana Barbieri, una bartender di 39 anni, ha saputo trasformare le sue esperienze di viaggio in un’arte raffinata: quella della miscelazione. Cresciuta tra Peschiera del Garda e Mantova, la sua carriera non è iniziata nel mondo del bar, ma piuttosto come perito aziendale specializzato in lingue straniere.

Tuttavia, la sua passione per l’accoglienza e il desiderio di esplorare culture diverse l’hanno portata a intraprendere un viaggio che l’ha cambiata per sempre.

Un viaggio che cambia la vita

All’età di 26 anni, Diana decide di lasciare il suo lavoro di consulente e di partire per un’avventura che la porterà a viaggiare in autostop dalla Siria a Bali. Queste esperienze non solo le hanno permesso di conoscere nuove persone, ma anche di scoprire il mondo del beverage.

Durante il suo soggiorno in Australia, ha lavorato in una fattoria, dove ha imparato a riconoscere i prodotti agricoli e a comprendere il processo di trasformazione della frutta. Questo bagaglio di conoscenze si è rivelato fondamentale per la sua carriera di bartender.

Formazione e crescita professionale

Dopo aver frequentato la European Bartending School di Sidney, Diana ha iniziato a lavorare in vari ristoranti e hotel, affinando le sue abilità e conoscenze.

Ha imparato a combinare i drink con cucine complesse, come quella indiana, e ha lavorato in alcuni dei migliori hotel, dove ha perfezionato la sua gestualità e precisione. La sua curiosità l’ha portata a esplorare anche il mondo della distillazione, lavorando presso la Archie Rose Distilling Co, dove ha approfondito la produzione di gin, vodka e whisky.

Un viaggio attraverso i distillati

Il suo viaggio non si è fermato in Australia. Diana ha percorso 14.000 chilometri dall’Alaska all’Argentina, esplorando la Bourbon Trail in Kentucky e studiando la trasformazione dell’agave in tequila e mezcal in Messico. Queste esperienze le hanno fornito una visione unica delle diverse culture del bere e delle dinamiche di consumo. In molti paesi, il momento del drink è un’occasione di incontro sociale, diverso dall’idea di cena che prevale in Italia.

Il ritorno in Italia e la gestione dei bar

Dopo un lungo viaggio, Diana è tornata in Italia e ha iniziato a lavorare in alcuni hotel di lusso, fino a diventare bar manager presso Palazzo Ripetta a Roma. Qui, coordina l’offerta di tre bar, ognuno con un’atmosfera e un’offerta unica. La sua passione per i distillati si riflette nella sua selezione di liquori, che include gin, rum, cognac e un focus sui vermouth e gli amari italiani. Diana crede fermamente che un buon bartender debba conoscere a fondo la propria bottigliera e guidare gli ospiti nella scoperta di nuovi sapori.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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