Orgosolo: i murales e la loro storia

Gli stili e la storia dei murales che hanno reso il comune di Orgosolo un'importante meta turistica della provincia di Nuoro, in Sardegna.

Il piccolo comune sardo di Orgosolo è diventato un’importante meta turistica grazie ai suoi murales che raccontano la storia del paesino. Scopriamo, quindi, le origini ed il significato delle splendide opere che colorano le viuzze.

Orgosolo: murales e storia

Su uno splendido territorio collinare della provincia di Nuoro, nella regione della Barbagia, sorge lo splendido paesino di Orgosolo.

La cittadina barbaricina è diventata famosa negli anni per l’arte che costella le sue stradine.

Orgosolo ospita, infatti, nelle sue strade ben 150 dipinti murali che attirano ogni anno la curiosità di migliaia di turisti italiani e stranieri.

Culla di tradizioni e della cultura tipica dell’entroterra sardo, Orgosolo si racconta attraverso le opere d’arte.

Un paese-museo colorato, che offre scorci meravigliosi a pochi chilometri da Nuoro.

Scopriamo, quindi, la storia dei primi murales e i significati delle opere.

La storia

Durante il Novecento si sviluppò il fermento culturale, tuttora attivo, del muralismo, in origine strumento di protesta.

Il primo murale a Orgosolo fu firmato nel 1969 da Dioniso, nome collettivo di un gruppo di anarchici. Pochi anni dopo, per onorare la Resistenza e la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo un insegnante senese e i suoi alunni della scuola media ne realizzarono altri. A questi, poi, si aggiunse successivamente il contributo di diversi artisti e gruppi locali. La vivacità degli anni ‘60 e ‘70 favorì lo sviluppo dei murales collettivi. Le opere descrivono ancora oggi con dovizia di particolari la vita contadina e le lotte di potere, alternando tematiche socio-politiche alla rappresentazione di icone tipiche della quotidianità. Troviamo, infatti, immagini di donne al lavoro, uomini a cavallo e pastori. Lo scenario di Orgosolo non ha età e merita, almeno una volta nella vita, una visita.

Negli anni, infatti, artisti locali e internazionali hanno contribuito a creare un museo a cielo aperto, realizzando oltre duecento opere. Con il passare del tempo si iniziò a produrre murales di diversi contenuti. Infatti, il tema da trattare e l’esecuzione del lavoro veniva concordato con la popolazione, favorevolmente colpita dall’iniziativa.

Tra gli artisti che hanno preso parte al progetto troviamo il pittore orgolese Pasquale Buesca e il gruppo culturale locale Le Api. I dipinti affrontano in genere problematiche legate alla popolazione locale e alla Sardegna, ma raccontano anche i principali avvenimenti storici e sociali italiani ed internazionali. Sono, inoltre, presenti numerosi omaggi a personaggi e intellettuali del Novecento.

Ad oggi i murales di Orgosolo fanno parte integrante dell’immagine del paese, attirando ogni anno migliaia di turisti da tutto il mondo.

Condividi