Scoperta archeologica a Gela: sei tombe arcaiche riemergono dal passato

Durante i lavori di riqualificazione a Gela, emergono tombe arcaiche con corredi funerari

Un’importante scoperta archeologica a Gela

Negli ultimi giorni, la città di Gela, in Sicilia, ha fatto notizia per un’importante scoperta archeologica avvenuta durante i lavori di riqualificazione dell’Orto Pasqualello. Gli archeologi hanno riportato alla luce sei tombe arcaiche, di cui quattro già attribuite a due adulti e due bambini.

Questi ritrovamenti, datati tra il V e il VI secolo a.C., sono il risultato di un’attività di archeologia preventiva coordinata dalla Soprintendenza ai beni culturali di Caltanissetta, che ha messo in evidenza l’importanza storica di questa area.

Dettagli sulle tombe e i corredi funerari

Le tombe rinvenute a Gela presentano caratteristiche uniche, tra cui un particolare elemento di copertura noto come “kalypter egemon”, un frammento architettonico decorativo di probabile origine templare, riutilizzato come lastra tombale.

La tomba 1 ha suscitato particolare interesse, poiché al suo interno sono stati trovati due piccoli recipienti di ceramica destinati ai rituali funebri. Sorprendentemente, il corpo sepolto è stato rimosso in un momento precedente, lasciando intatto il corredo. Gli esperti ipotizzano che un evento naturale, come una colata di fango, abbia sigillato la sepoltura, preservando la scena per secoli.

Il contesto culturale e sociale di Gela

Analizzando il ritrovamento, gli storici hanno avanzato l’ipotesi che gli individui sepolti fossero legati tra loro, suggerendo un possibile nucleo familiare. Tuttavia, ulteriori scavi saranno necessari per confermare questa teoria. Accanto all’area sepolcrale, è emersa anche una roccia tenera incisa artificialmente, contenente ulteriori oggetti come anfore e un cratere, che indicano che l’area fosse frequentata per rituali o potesse rappresentare un ambiente domestico. Questi reperti offrono uno spaccato della vita quotidiana e delle pratiche funerarie di un popolo che abitava la Sicilia oltre 2.500 anni fa.

Il futuro della riqualificazione e la valorizzazione del patrimonio

Il progetto di riqualificazione urbana a Gela continuerà, ma con un’attenzione particolare rivolta ai beni archeologici emersi. Daniela Vullo, soprintendente, e Francesco Paolo Scarpinato, assessore ai Beni Culturali della Sicilia, hanno dichiarato che l’attività procederà nel rispetto del patrimonio storico, in collaborazione con il comune di Gela, per garantire la tutela e la valorizzazione dei reperti rinvenuti. Questa scoperta non solo conferma l’importanza storica di Gela, ma sottolinea anche il ruolo della Sicilia come antica colonia greca con una cultura fiorente.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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