Un’oasi di biodiversità nel cuore di Roma: il Parco d’Affaccio

Scopri il Parco d'Affaccio Lungotevere delle Navi, un esempio di sostenibilità e bellezza naturale.

Un progetto di rinascita ecologica

Nel cuore pulsante di Roma, tra Ponte Risorgimento e Ponte Matteotti, si trova il Parco d’Affaccio Lungotevere delle Navi, un’area che rappresenta un esempio di come la natura possa rinascere anche in contesti urbani.

Questo progetto, che si estende su 1,6 ettari, è stato realizzato nell’ambito degli interventi di riqualificazione promossi da Roma Capitale per il Giubileo. L’obiettivo è chiaro: trasformare il tratto urbano del Tevere in un parco lineare, accessibile e vivo, capace di coniugare storia, natura e sostenibilità.

Investimenti per un futuro sostenibile

Il Parco d’Affaccio è il primo di cinque parchi previsti lungo il fiume, frutto di un investimento complessivo di 7,3 milioni di euro. Questo masterplan mira a rendere le sponde del Tevere nuovamente percorribili e sicure, senza compromettere l’identità storica e naturalistica del luogo. La riqualificazione del Lungotevere delle Navi è stata tra le prime a essere realizzate, non solo per il suo valore simbolico, ma anche per la sua importanza ecologica, poiché rappresenta un habitat prezioso per la biodiversità locale.

Un design attento alla natura

Il nuovo volto del parco è il risultato di una progettazione attenta ai principi della sostenibilità ambientale. Con un finanziamento di 800 mila euro, è stato creato un camminamento in legno di circa 570 metri, che si snoda tra slarghi e piazzole, offrendo spazi per la sosta e la contemplazione. I materiali utilizzati, principalmente legno, sono stati scelti per il loro basso impatto ambientale, garantendo così un’armonia con il paesaggio fluviale. Inoltre, è stata prestata particolare attenzione alla sicurezza, con l’installazione di staccionate e un impianto di illuminazione che rende l’area fruibile anche nelle ore serali.

Rinaturalizzazione e biodiversità

Il recupero ambientale del Parco d’Affaccio non si limita a interventi infrastrutturali. Un aspetto fondamentale del progetto è la rinaturalizzazione dell’area, che ha sofferto per anni a causa dell’abbandono e del degrado. Attraverso un meticoloso lavoro di bonifica e ripristino ecologico, è stato possibile restituire al luogo un equilibrio naturale, capace di ospitare flora e fauna tipiche degli ambienti fluviali. Questo processo ha non solo incrementato la biodiversità, ma ha anche ridato dignità a un tratto del Tevere spesso trascurato, trasformandolo in un luogo vivo e apprezzato dalla comunità.

Un bene pubblico per tutti

Oggi, il Parco d’Affaccio Lungotevere delle Navi è un bene pubblico aperto a tutti, senza limitazioni di orario. La sua posizione strategica, a pochi passi da importanti nodi culturali e istituzionali della capitale, lo rende facilmente raggiungibile e perfettamente integrato nel tessuto urbano. Il quartiere Flaminio beneficia così di un nuovo spazio verde che arricchisce la qualità della vita, offre occasioni di svago e formazione, e diventa un punto di riferimento per iniziative legate alla sostenibilità e all’educazione ambientale.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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