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Il sequel di Beetlejuice, diretto nuovamente da Tim Burton, ha riportato in vita l’atmosfera gotica e surreale che ha reso celebre il primo film. La storia, che coinvolge Lydia Deetz e un nuovo caos evocato dal demone Beetlejuice, è ambientata in diverse location suggestive che arricchiscono la narrazione.
Dalla casa di famiglia Deetz a Winter River, alle strade di East Corinth nel Vermont, ogni luogo aggiunge un tocco di magia e mistero al racconto.
Le location principali delle riprese
Le riprese di Beetlejuice Beetlejuice si sono svolte principalmente in Inghilterra e Vermont. La scelta di East Corinth come rappresentazione della città immaginaria di Winter River ha permesso di ricreare l’atmosfera nostalgica e un po’ inquietante che caratterizza il film.
Qui, la troupe ha lavorato per ricostruire la casa dei Deetz e la strada principale della città, utilizzando elementi architettonici che richiamano il passato.
In aggiunta, il Princess Helena College a Preston ha fornito l’ambiente ideale per alcune scene, dimostrando come le diverse location possano contribuire a creare un’ambientazione coerente e affascinante.
La ricostruzione di set interni a Londra ha completato il quadro, con location come le Hellfire Caves e i Protein Studios che hanno offerto spazi adatti per le scene più intricate.
Il lavoro del team di scenografia
Il lavoro del team di scenografia, guidato da Mark Scruton, ha avuto un ruolo cruciale nella creazione dell’atmosfera del film. Scruton e il suo team hanno dedicato settimane alla ricostruzione di set che fossero non solo visivamente accattivanti, ma anche funzionali per le esigenze del film. In totale, sono stati costruiti 77 set, ognuno pensato per integrarsi perfettamente con gli effetti speciali.
È interessante notare che, per il ponte coperto, è stato necessario un intervento significativo: il ponte originale è stato sostituito con una nuova struttura, progettata per apparire moderna e funzionale. Questo tipo di attenzione al dettaglio è fondamentale per mantenere l’immersione del pubblico nell’universo di Beetlejuice.
Curiosità sul processo di ripresa
Il processo di ripresa non è stato privo di sfide. Il team ha dovuto affrontare vari ostacoli, tra cui la necessità di ristrutturare alcuni edifici esistenti per adattarli alle esigenze della produzione. Ad esempio, il Princess Helena College, che aveva chiuso qualche anno prima delle riprese, è stato trasformato in un collegio di lusso del New England. Questo tipo di adattamento richiede una grande creatività e capacità di problem-solving da parte della produzione.
Inoltre, la galleria d’arte di Delia è stata realizzata in una location diversa, a Shoreditch, dove i Protein Studios hanno fornito lo sfondo perfetto. Ogni scelta di location è stata pensata per riflettere l’estetica unica di Burton e per rendere il mondo di Beetlejuice ancora più affascinante e coinvolgente.
Riflessione finale
Le location di Beetlejuice Beetlejuice non sono solo sfondi per la storia, ma veri e propri personaggi che contribuiscono a creare l’atmosfera magica e inquietante del film. Ogni angolo, ogni set è stato curato con attenzione e dedizione, riflettendo la visione artistica di Tim Burton. L’abilità nel fondere luoghi reali con elementi fantastici rende questo sequel un’esperienza da non perdere per gli appassionati di cinema e viaggi.