Parco dei Mostri, come arrivare e storia

Parco dei Mostri, un parco "magico" e suggestivo con una lunga storia.

Il Parco dei Mostri di Bomarzo, sicuramente è uno dei più famosi al mondo, anche se il suo nome non è propriamente quello, ma è il Sacro Bosco di Palazzo Farnese, voluto dal Principe Pier Francesco Orsini nel 1547, e commissionato all’architetto Pirro Ligorio, come un luogo i cui sfogare la sua tristezza per la morte della bellissima moglie Giulia Farnese.

Il parco si trova in provincia di Viterbo, località Bomarzo, ed è a poca distanza dall’enorme Palazzo Farnese che domina la pianura dall’alto di uno sperone roccioso e da cui si vede il parco nella sua interezza. Costruito come luogo irreale e paradossale, è parte di un complesso percorso che si svolge fra le sue strane sculture, dove in passato si tenevano spettacoli e strani eventi dal sapore magico ed esoterico, un po’ come tutto ciò che vi è rappresentato.

Scopriamo la sua storia.

Come si raggiunge il parco dei Mostri

Il parco sorge in una zona piuttosto appartata della provincia di Viterbo, ma è mal collegato dai servizi pubblici, come treno ed autobus. Da Roma, in treno, la via migliore è scendere alla stazione di Orte Scalo e poi prendere l’autobus per Bomarzo. Se invece si scende a Viterbo c’è un bus che porta direttamente in paese. In auto, invece conviene seguire le indicazioni del navigatore.

Da Roma la via migliore è la E35 fino ad Orte e poi la SR675. Anche dall’Umbria la direzione migliore è sempre quella verso Orte sull’autostrada E35 in direzione Roma.

Sulla regionale il parco è ben segnalato,ed il percorso non è lunghissimo, e per fortuna molto agevole. In ogni caso conviene sempre prenotare online ed informarsi sugli orari di apertura, che in estate sono 8,30-19.00 e salvo casi straordinari non è prevista l’apertura notturna. Il biglietto per gli adulti è di 11 euro, 8 euro per 4-13, mentre per i più piccini è gratis.

Caratteristiche del parco dei Mostri

Si tratta di un complesso monumentale di statue, fontane, edifici e ricostruzioni di luoghi sacri della tradizione italica antica, con riferimenti alla cultura romana, ma anche a quella etrusca, greca e ad altre presenti nel Lazio antico.

Il parco fu commissionato da Pier Francesco Farnese per la morte della moglie Giulia, da non confondersi con l’amante del papa, ed è realizzato nel così detto stile “grottesco”. Si tratta di una serie di installazioni in pietra con funzioni stranianti e che secondo alcuni nascondono un’improtna di matrice alchemica ed un percorso misterico.

Purtroppo le informazioni sono scarse, perché nel tempo molte delle scritte sulle statue sono andate perdute ed il parco non ha più il percorso originario, dopo che che la famiglia Bettini lo ha acquistato nella seconda metà del XX secolo, con un parziale restauro.

Ad esempio non è chiara la sua funzione precisa, ma sembrerebbe destinato ad un percorso misterico e di riflessione, ed ognuna delle statue e degli edifici ha caratteristiche peculiari, spesso infatti si tratta di installazioni inclinate, o mostruose nell’aspetto. Alcune sono volutamente incomplete, mentre altre, isolate, fanno pensare ad una sorta di percorso nell’aldilà.

Molte statue fanno riferimento a miti di trasformazione e mutamento che fanno pensare ad un luogo di riflessione in cui allontanarsi dal pensiero ordinario ed entrare in uno spazio inesplorato.

Ad esempio la casa inclinata, con i pavimenti all’intrno che non formano angoli retti con le pareti, sembrerebbe essere stata l’antico accesso al parco e una sorta di passaggio rituale in cui si perde il contatto col terreno per entrare in un ambiente diverso.

I mostri del parco

A fianco delle installazioni del parco, molte delle statue di basalto rappresentano mostri della mitologia e dell’immaginifico classica e medioevale, come viverne, leoni, elefanti, sfingi e pegaso. Sono anche presenti anche creature della tradizione classica che rappresentano il mutamento, come Echidna, l’Orco ( che bisogna ricordare come rappresenti sia il mostro che l’aldilà classico) e il Proteo, che emerge dalla terra e sostiene su una colonna il mondo, e potrebbe rappresentare un’indicaizone per gli Orsini affinché comprendano il loro ruolo nella storia.

Sono presenti anche statue di eroi, come Ercole ritratto nella lotta con Caco e luoghi come anfiteatri e colonnati, in cui il reale diventa proiezione e viceversa.

Decisamente uno dei parchi storici più interessanti del centro Italia e uno spaccato importantissimo del pensiero dell’ultimo periodo tardo rinascimentale, che mette l’uomo al centro di un mondo che cambia e che si apre nuovamente alla mente e alla ricerca interiore con il recupero del classicismo, in piena opposizione con lo spirito medioevale.

Scritto da Redazione Online

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