Sigiriya e Sri Lanka: cosa vedere sulla grande rocca

Gli Sri Lankesi sanno che hanno qualcosa al di là delle spiagge e delle piantagioni di tè per attirare il turismo, come Sigiriya. Non sono, però, mai riusciti a farlo emergere a causa di una guerra civile negli anni ‘80 e dello tsunami.

Adesso, però, possono contare su un flusso turistico importante e in aumento e su una serie di importanti compagnie aeree che servono la capitale Colombo.

Chi ama la storia buddista non può mancare questa tappa dove l’arcaico e il moderno vanno a braccetto: sculture, un’architettura straordinaria e rovine monastiche fanno vivere l’intensa esperienza del buddismo antico.

Sigiriya è, ad esempio, un sito archeologico posto vicino alla città di Dambulla ed è una massiccia roccia di 200 metri che domina sulle pianure sottostanti.

Per salire in alto troverete sentieri e scalette che vi condurranno davanti a camere affrescate, al Lion Rock, ai giardini d’acqua e al palazzo reale.

Stiamo parlando di una cittadella del V secolo, costruita dal re Kashyapa, uno dei siti ottocenteschi dello Sri Lanka dichiarati PATRIMONIO UNESCO.

Partendo a nord da Kandy, la seconda città più grande del paese dove troverete il bel “tempio del dente”, si passa sopra le pianure asciutte tradizionalmente conosciute come Rajarata – la terra del re – contrassegnata da monumenti grandiosi, Buddasi meditativi colossali, templi della grotta e sculture in pietra, famiglie di scimmie e ciclisti allegri perché immersi nel mezzo di una natura straordinaria.

Il cuore spirituale è la grande città rovinata di Anuradhapura, capitale dell’isola del terzo secolo aC finché non fu abbandonata dopo un’invasione nel 993 dC. È collegata da un percorso del pellegrino di 13 chilometri fino al picco di Mihintale, conosciuto come il luogo dove il monaco missionario Mahinda, figlio dell’imperatore Ashoka dell’India, si incontrò con il re Devanampiyatissa radicando il buddismo. I monasteri, i palazzi e i dagoba (edifici a cupola) distribuiti un po’ ovunque rendono questo luogo importante quanto le piramidi egiziane.

Trascorrere abbastanza tempo tra i tesori del Triangolo Culturale vi permetterà di vivere lo Sri Lanka in modo completamente diverso: aiuta molto avere una vettura e un conducente anche se i servizi locali di autobus raggiungono aree locali e remote.

Se casualmente capitate in una festa notturna nel triangolo culturale, riuscirete a capire quanto la cultura buddista in questa parte del mondo sia animata e viva.

Invece se preferite la vacanza solita, tra le spiagge dell’Oceano Indiano, andate a Passekudah Bay e nel suo resort Maalu Maalu. Belli anche Bentota, Marble Beach e Arugam Bay, sulla costa orientale; Mirissa, Unawatuna, Uppivelli e Hikkaduwa sulla costa meridionale.

Scritto da Redazione Viaggiamo
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