Weekend a Palermo: la migliore guida turistica

Da Piazza Pretoria sino al Duomo di Monreale, Palermo offre tantissimo da vedere in un weekend.

Visitare Palermo in un solo weekend non è semplice, in quanto il capoluogo siciliano è una meta molto apprezzata, e non solo per il suo mare. La città, così come il suo centro storico, è ricco di tantissime attrazioni e per scoprirla un weekend non è l’ideale, in quanto occorre, pazienza, curiosità e molto altro.

E’ una città che, nel corso del tempo, si è arricchita molto dal punto di vista culturale e artistico, anche per via delle molte influenze arabe e normanne che si riflettono nelle tradizioni, nell’arte e nell’architettura. Se giungi qui per un weekend e non sai da dove partire, ecco una guida turistica completa che ti spiega cosa visitare e quali sono le migliori attrazioni da vedere durante il tuo soggiorno.

Palermo

Palermo è una città e il capoluogo della Sicilia. E’ una terra dalla storia plurimillenaria che ha avuto un ruolo importante per quanto riguarda le vicende del Mediterraneo e dell’Europa. E’ stata fondata dai Fenici tra il VII e il VI secolo a. C., per poi passare al dominio dei Romani nel 254 a. C. ed è poi diventata il fulcro dell’isola.



I Vandali la conquistarono nel 429, per poi passare al regno di Bisanzio nel 536 e infine ai Saraceni nel 831. In seguito, è stata occupata dai Normanni ed è tornata alla cristianità, è stata la città di incoronazione per i re di Sicilia. Da quel momento è diventata la capitale del regno di Sicilia. Grande importanza per la città sono stati i Vespri siciliani, una ribellione scoppiata nel 1282. E’ stata capitale del Regno delle due Sicilie e ha rivestito un ruolo molto importante fino al 1861.

Le migliori attrazioni

Ovviamente Palermo non è solo mare, ma è molto di più. Sono tantissime le attrazioni e i luoghi che vale la pena visitare. La maggior parte dei monumenti si trovano nel centro storico, mentre altri, quali ville storiche, torri d’avvistamento, tonnare, chiese nobiliari sono dislocati in altre aree. I molti monumenti, tutti importanti per il patrimonio che rivestono, risentono dell‘influenza dei popoli che hanno dominato in città.

Tra le migliori attrazioni, sicuramente non può non mancare una visita alla Cattedrale, al Teatro Massimo, ma anche al Palazzo dei Normanni con la Chiesa Palatina oppure il Ponte dell’Ammiraglio. In questa città, conosciuta anche come città delle delizie, vivono in armonia moltissimi luoghi di forte interesse: cupole arabe, chiese in stile barocco, palazzi in stile liberty, oltre a teatri neoclassici, aree verdi e spazi dediti al mercato, che ricordano i suq arabi. Insomma, una città che merita di essere scoperta in toto.

Quattro Canti

I Quattro Canti o Piazza Villena o Ottagono del Sole o Teatro del Sole, è una piazza a forma ottagonale che si trova all’incrocio di due assi viari di Palermo: la via Maqueda e il Cassaro, conosciuta oggi come Via Vittorio Emanuele. Si chiama in questo modo poiché sono quattro gli apparati decorativi a delimitare l’incrocio.

La piazza è stata costruita tra il 1600 e il 1620. Presenta una articolazione a più livelli, con una decorazione composta da diversi ordini architettonici e inserimenti figurativi che si susseguono in base a un principio che va dal mondo della natura a quello del cielo. Al piano inferiore si trovano le fontane che rappresentano i fiumi della città vecchia: Oreto, Kemonia, Pannaria e Papireto. Vi è poi un ordine dallo stile dorico che rappresenta le allegorie delle stagioni rappresentate da Eolo, Venere, Cerere e Bacco. In seguito, si trova un altro ordine in stile ionico che raffigura le statue dei re che si sono succeduti nel regno: Carlo V; Filippo II, Filippo III e Filippo IV. l’ordine superiore è formato da quattro sante di Palermo: Agata, Ninfa, Oliva e Cristina, le patrone della città ancora prima di Santa Rosalia nel 1624 e di San Benedetto San Fratello nel 1652.

Piazza Pretoria

E’ chiamata anche Piazza della Vergogna per via delle statue nude da cui è circondata la fontana in marmo bianco di Carrara ad opera di Francesco Camilliani che la costruì nel 1554 a Firenze e poi fu acquistata dal capoluogo siciliano. Si trova non molto lontano da Quattro Canti, nel centro storico.

La Piazza è circondata da una fontana stupenda chiamata appunta Fontana Pretoria, in stile rinascimento toscano, situata al centro della piazza e una delle più belle che esistano in Italia. La fontana è composta da due anelli di pietra divisi da un anello d’acqua con scalinate che fungono da piccolo ponti e parapetti di marmo. Al centro si trova uno stelo fatto con tre vasche una sull’altra in cui fuoriesce un fusto di marmo con un puttino e una cornucopia, simbolo mitologico di cibo e abbondanza. Sono raffigurati gli dei dell’Olimpo, i fiumi di Palermo. Intorno, si trovano le statue di vari uomini e donne, divinità pagane e teste di animali che versano l’acqua nelle vasche. Sullo sfondo della piazza, la chiesa di Santa Caterina, in stile rinascimentale.

Duomo di Monreale

Il Duomo di Monreale è, a detta di molti che lo visitano, il tempio più bello del mondo per la sua arte e architettura. E’ sicuramente una delle attrazioni migliori della città di Monreale visitato da tantissimi turisti provenienti da tutto il mondo. E’ un esempio di come l’arte e l’uomo si siano uniti per creare una opera straordinaria e unica nel suo genere. E’ una opera voluta da Guglielmo II, il re della dinastia Normanna di Sicilia chiamato “il Buono”.

L’esterno del Duomo ha una facciata all’interno di due torri asimmetriche di altezza e forma diversi. In alto, si trova una finestra a forma ogivale dai vetri colorati dove ai lati si trovano archi e dischi con misure e decorazioni diverse. La navata centrale presenta un timpano a forma triangolare. Nella parte inferiore si trova l’ingresso costituito da un portale a forma ogivale dove si trova il portone in bronzo, realizzata da Bonanno di Pisa nel 1185 e arrivato a Monreale in nave.

La parte posteriore del tempio è un esempio dell’influenza del passato, dell’arte araba, appunta. Si presenta con tre absidi con tre livelli di archi. La pianta della chiesa è costituita da tre navate che terminano nelle tre absidi in fondo. La navata centrale, molto grande, si adatta alle varie regole di simmetria e proporzioni. All’interno si trova il complesso musivo dove al centro si trova la figura di Gesù Cristo Pancrator.

Palazzo Abatellis

Si trova nel quartiere Kalsa ed è la casa della Galleria Regionale della Sicilia. Il palazzo è un esempio dell’arte gotica-catalana, è stato progettato nel XV secolo da Matteo Carnelivari, mentre lavorava sempre nel capoluogo siciliano, al Palazzo Aiutamicristo. E’ stata la residenza di Francesco Abatellis o Patella, da cui prende il nome ed è un capolavoro del regno della Sicilia.

In seguito alla morte di Francesco Abatellis, è rimasto alla moglie e dopo la morte di quest’ultima, è stato dato a un monastero femminile, il Santa Maria della Pietà. In seguito, ci sono state alcune modifiche che lo hanno portato ad adattarsi a una vita monastica. Tra le modifiche subite, il fatto che sia stata realizzata una cappella, costruita sul lato sinistro. Nel XVIII secolo, la cappella è stata abolita e divisa in varie stanze. La parte anteriore è usata come confessionale, mentre la parte posteriore, senza altare, è diventata una sorta di magazzino.

Negli anni tra il 16 e il 17 aprile 1943, il palazzo è stato distrutto per via della guerra. La loggia, il portico, l’ala sud est e i muri della torre sono crollati. Il palazzo è stato restaurato e usato come Galleria d’arte per le collezione d’arte medievale. I lavori sono stati guidati dagli architetti Mario Guiotto e da Armando Dillon e completati nel 1953, mentre Carlo Scarpa ha portato a termine i lavori di completamento della galleria, aperta poi nel giugno 1954.

Al piano terra si trovano opere di intaglio e sculture del Trecento e Quattrocento tra cui quelle di Antonello Gagini come l’Annunciazione e il Ritratto di Domenico Gagini. Nella sala II si trovano affreschi come il Trionfo della morte risalente agli anni 1445. Il primo piano del palazzo ospita invece una opera di grande importanza, ovvero l’Annunziata di Antonello da Messina del XV secolo, considerata una opera iconica del Rinascimento italiano, e presente nella sala X, ovvero la Sala dell’Antonello, dal nome dell’artista che l’ha realizzata.

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