Chernobyl, i murales di Prypiat che fanno paura

Sapete che nella città fantasma di Prypiat restano gli inquietanti murales dopo il disastro di Chernobyl?

A quasi 40 anni dal disastro di Chernobyl, quando esplose un reattore in questa centrale nucleare sovietica, i disastri sono ancora reali nella città fantasma di Prypiat. Ecco i murales inquietanti che trovate in città.

Chernobyl e i murales di Prypiat: cosa raffigurano?

Prypiat, la città fantasma a 3 chilometri dalla centrale nucleare di Chernobyl, in Ucraina, presenta dopo oltre 40 anni ciò che resta di uno dei disastri più allucinanti e memorabili della storia. Sapete che Prypiat era un’intera città di quasi 50mila persone, dotata di tutti i comfort dell’epoca che una nuova mecca sovietica della scienza e della ricerca poteva fornire.

Prypiat aveva centri culturali, hotel, supermercati, scuole, bar e negozi di mobili come qualsiasi altra città. Tutti furono evacuati e abbandonati solo sette anni dopo che Prypiat fu ufficialmente proclamata città nel 1979.

Ovviamente il motivo fu la catastrofica esplosione del reattore n.4 della centrale nucleare di Chernobyl il 26 aprile 1986.

Rilasciò circa 12 trilioni di unità internazionali di radioattività, 400 volte la quantità rilasciata dalla bomba sganciata su Hiroshima, che si è poi diffusa in tutto il mondo contaminando milioni di acri di fattorie, foreste e città. Chernobyl rimane sia il peggior disastro nucleare della storia sia il disastro più costoso di sempre!

Pensate che a Chernobyl la Foresta Rossa, o Foresta Rugginosa, è chiamata così perché ha subito una delle dosi più elevate di radiazioni dopo il disastro, uccidendo all’istante tutti i pini e trasformandoli in un rosso ruggine. Quegli alberi sono stati tagliati per prevenire gli incendi boschivi e nuovi alberi li hanno sostituiti negli anni successivi al disastro.

Prypiat, cosa si trova oggi? I murales inquietanti

Entrando a Prypiat, si viene accolti da un chiosco che vende magliette con un orso che proclama che chi le indossa è “sopravvissuto alla Zona”. C’è persino la vodka “Atomik” che è fatta “leggermente contaminata” coltivata nella zona di esclusione e acqua dalla falda acquifera di Chornobyl che fortunatamente non ha livelli rilevabili di radiazioni. Secondo le stime, Prypiat non sarà di nuovo abitabile per 20.000 anni.

A Prypiat restano alcuni murales che rappresentano il disastro nucleare e i suoi effetti. Gli artisti hanno voluto dedicare la maggior parte dei propri lavori ai bambini che hanno tristemente perso la vita in seguito all’incidente, impressionando le loro ombre sui muri.

Dai murales traspare impotenza e pietà, tutta la sofferenza che hanno provato e che ricorda una delle più grandi tragedie vissute dall’umanità, poche ombre a fare da monito sulle tantissime vite spezzate. Il volto di un bambino che urla, un’altra bambina che gioca mentre dietro le mura sembrano crollare, un altro che si copre le orecchie per non sentire..tutto questo e altro si trova a Prypiat, non più solo una città fantasma.

Scritto da Chiara Sorice

Scoprire la cucina marchigiana all’Oca pazza di Monte Giberto

Emergenza sanitaria in Piemonte: la carenza di medici per il 118

Leggi anche