Cosa vedere a Nimes, in Francia: i posti più popolari

Nimes, tanta storia e arte.

A simboleggiare la città di Nimes, in Francia, è un coccodrillo incatenato con una palma. Questo simbolo, tanto bizzarro quanto ricco di significato, riporta alla fondazione dei romani della città, al momento del ritorno dalla vittoriosa campagna d’Egitto. Tale dominazione costituì per Nimes il proprio periodo di splender massimo, una prosperità che gli valse il prestigioso appellativo di “Roma di Francia”.

Scoprite di più, qui sotto, cosa vedere a Nimes.

Cosa vedere a Nimes

Ancor di più rispetto ad un’altra città, quella di Arles, Nimes conserva gelosamente ancora ai giorni nostri le testimonianze storiche ed architettoniche di quell’epoca. Dall’arena fino ad arrivare alla Tour Magne, un suggestivo viaggio potrebbe trovare la classica ed immancabile ciliegina sulla torta in una caratteristica visita al centro storico, composto da accoglienti piazzette, da antiche fontane e da bar all’aperto che serviranno bevande e manicaretti di ogni genere.

Scendendo maggiormente nel particolare, cosa è possibile visitare qualora ci si recasse a Nimes? Quali sono i siti che meriterebbero un interesse maggiore? In seguito una breve guida a proposito.

Come prima accennato, menzione particolare la merita il centro storico di Nimes, vero e proprio fiore all’occhiello della città. Recarvisi significherebbe comprendere a fondo le prerogative, i connotati e l’anima di una città dalle sorprese senza tempo e dalle ricorse sconfinate.

L’atmosfera è quella tipicamente pacata e rilassata, classica di una città della Francia meridionale non molto lontana dal confine spagnolo.

Il cuore pulsante della vecchia Nimes è senza ombra di dubbio alcuna la “Place aux Herbes“, traducibile nella dicitura italiana Piazza delle Erbe. Si è in presenza di una piazza perennemente trapuntata a festa da tavolini che, invitando studenti o semplici turisti ad una sosta, concede qualche minuto di svago dalla solita e routinaria vita quotidiana.

Il centro storico di Nimes sembra seguire alla lettera dei precisi dettami. Botteghe di rigattieri, negozi di antiquariato e di prodotti tipici si alternano, in un connubio armonioso, a resti dello sfarzo romano, tra cui un capitello nascosto, e testimonianze architettoniche medievali. Da non omettere dall’itinerario neanche una piccola visita al Giardino della Fontana, emblema dell’amore dapprima dei romani, poi dei francesi, per tutto ciò che è acqua.

L’arena di Nimes

L’anfiteatro di Nimes è celebre non solo per la sua bellezza e per la sia maestosità, ma anche per essere una delle arene meglio conservate in tutto il mondo. Essa venne costruita al tramonto del primo secolo d.C, ed era contraddistinta da una lunghezza di oltre 130 metri, da una larghezza di poco più di 100 metri e da una capienza che raggiungeva i 20.000 spettatori.

Il cartellone degli eventi era, non difformemente dal resto dell’Impero, analogo a quello di una classica arena: dai combattimenti di anomali a quelli di gladiatori fino ad arrivare agli scontri mortali tra schiavi, qui la divisione dei posti a sedere era rigorosamente effettuata tenendo conto del ceto sociale al quale si apparteneva. In basso, infatti, c’erano le classi più benestanti, con la parte centrale che invee era destinata ai cittadini. In alto, infine, erano relegati gli schiavi ed il popolo.

Con l’albeggiare del Medioevo, l’anfiteatro cambiò la sua destinazione d’uso, diventando un rifugio per gli sfollati vittime delle incursioni dei nemici. Se non altro una location suggestiva, motivo per il quale nel corso dei secoli al proprio interno vennero edificate casupole demolite poi nell’Ottocento. Ai giorni nostri l’arena di Nimes ospita nella propria superficie eventi sportivi, concerti musicali, corride e congressi.

Tour Magne ed il Tempio di Diana

Dalla Grande Torre di Nimes è possibile scorgere un panorama unico nel proprio genere, una veduta di tutta la città che mostra efficacemente il cammino ed i cambiamenti di quest’ultima in un filo storico lungo millenni. La torre è una delle più possenti mai costruite dai romani, parte di un’altrettanto vigoroso complesso di fortificazioni che avvolgevano il centro.

La Tour Magne ha una base di conformazione ottagonale ed era composta, originariamente, da tre edifici tra loro sovrapposti che componevano un cammino di ronda. Di quest’ultimo ad oggi non esistono più tracce, ma la torre raggiunge ugualmente la non risibile altezza di ben 32 metri.

A proposito del Tempio di Diana, invece, dubbie se non addirittura nulle sono le fonti attinenti sia il proprio nome sia la funzione. Esso è situato nel Giardino delle Fontane, in un’area che i romani dedicavano alla venerazione di Augusto. La teoria dominante afferma che il Tempio di Diana sia man mano diventato una biblioteca ma, con il tempo, esso divenne in seguito un monastero. Il tutto finché un terribile incendio, nel 1570, ne conferì le fattezze attuali.

Scritto da Redazione Online

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