Crete senesi: cosa sono e cosa vedere

Oggi partiremo alla scoperta del senese ed in particolare delle famose Crete Senesi, un territorio che incanta in ogni stagione, soprattutto in autunno, quando il verde e il giallo dei campi coltivati sono sostituiti dalle innumerevoli tonalità di marrone, grigio ed ocra della terra lavorata e messa a riposo in attesa della semina primaverile.

Sarà essenziale poter disporre di un mezzo proprio: auto, moto o, per i più sportivi, bicicletta.

La tappa iniziale da cui cominceremo questo viaggio è proprio la città di Siena, celebre per il Duomo, per l’altissima Torre del Mangia, per la suggestiva Piazza del Campo, nonché per il Palio dell’Assunta.

Dopo aver dormito in uno dei tanti agriturismi che costellano le campagne circostanti, potremo passare nell’ambiente cittadino metà mattinata girovagando tra i vicoli e sostando nella meravigliosa Piazza del Campo a sorseggiare un caffè o un thè.

L’atmosfera è frenetica ma al tempo stesso gioiosa: la gente del posto ama vestirsi bene e moltissimi sono i negozi di abbigliamento, di specialità enogastronomiche e di artigianato.

Verso la tarda mattinata, potremo finalmente partire in direzione Asciano per scoprire il paesaggio delle Crete. Esse si trovano a sud est di Siena e sono una zona collinare unica al mondo, frutto dell’erosione praticata dalle acque superficiali su antichi sedimenti marini argillosi e sabbiosi formatisi un milione di anni fa.

Le Crete sono punteggiate da “calanchi” e “biancane” e in autunno-inverno si presentano come un paesaggio “lunare” ammantato da particolari sfumature di colore, in cui balzano all’occhio, arroccati in cima alle colline, pochi piccoli centri di origine medievale, casolari, pievi e monasteri.

Fanno parte di quest’area i comuni di Asciano, Buonconvento, Monteroni d’Arbia, Rapolano Terme e San Giovanni d’Asso. Qui, da secoli si praticano sia attività agro-silvo-pastorali tradizionali come la coltura della vite, la raccolta dei tartufi, la pastorizia, sia attività estrattive (dall’Ottocento è fiorito intorno alle cave di travertino l’artigianato locale).

Qui, serpeggia inoltre un tratto della Via Francigena: attraverso di essa durante il Medioevo migliaia di pellegrini hanno attraversato le Crete per recarsi a Roma.

La strada che unisce Siena ad Asciano va percorsa lentamente, gustata… è la chiave d’ingresso al mondo senza tempo delle Crete Senesi. Arrivati ad Asciano, proseguiremo in direzione Chiusure, per raggiungere la vicina Abbazia di Monte Uliveto Maggiore, ove faremo una breve sosta.

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, sorta per iniziativa di San Bernardo Tolomei (1272-1348), si erge in cima a un colle, immersa in una selva di cipressi frammisti a pini, querce e olivi. Da tre parti l’edificio è circondato da borri e precipizi naturali e vi si accede attraversando un ponte levatoio che fa parte di una torre merlata.

Tra i cipressi secolari, i monaci benedettini passano le loro giornate pregando e lavorando. Producono vini profumati, rossi robusti come è loro tradizione. La costruzione in mattoni “faccia a vista” della storica cantina nei sotterranei del monastero risale alla seconda metà del 1300.

E’ composta da due parti: un tinaio per la vinificazione delle uve e un locale per lo stoccaggio del vino in botti di legno. Lo spazio occupato dal tinaio e dalla cantina, il numero e le dimensioni dei tini e delle botti testimoniano come l’Abbazia sia stata il punto di riferimento e di raccolta, non solo delle proprie uve ma anche di quelle prodotte dai contadini della zona.

Da non perdere è la visita ai meravigliosi affeschi del chiostro grande che esaltano la vita e i miracoli di S. Benedetto.

Verso l’ora di pranzo, ci rimetteremo in marcia. Consiglio vivamente di fermarsi nel suggestivo e caratteristico borgo medievale di Buonconvento, dove spendendo poco si potranno gustare specialità toscane cucinate egregiamente: imperdibile è il Ristorante da Mario, gestito da un’intera famiglia di toscani D.O.C., nonna compresa!

Nel pomeriggio, ripartiremo alla volta dell’ultima tappa del nostro breve viaggio: il borgo di Montalcino. Il comune di Montalcino è la terra natale del Brunello, uno dei vini rossi più famosi al mondo. Si trova ad una altitudine di 567 metri s.l.m., ed ha una popolazione di circa 5.000 abitanti.

Al suo interno si possono ammirare il Palazzo Vescovile e le Chiese di Sant’Agostino e San Francesco, entrambe del XIII secolo. Prima di arrivare, saremo stupiti dai colli ammantati da centinaia di filari di viti. All’inizio di ogni filare c’è una pianta di rose: lo scopo non è decorativo, anche se in effetti lo spettacolo risulta ancora più bello e dolce, ma pratico.

La presenza di piante di rose davanti ai filari d’uva salvaguarda le viti da malattie parassitarie, in quanto il parassita attacca solitamente prima la rosa. In questo modo i coltivatori possono anticipare i trattamenti necessari impedendone la diffusione.

Arriva il tramonto: da Montalcino lo sguardo spazia sulle Crete Senesi che si perdono verso nord tingendosi di rosa e giallo. Arrivederci alla prossima avventura!

Scritto da Redazione Viaggiamo

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