Argomenti trattati
Nel cuore dell’estate, quando il turismo dovrebbe brillare come una stella nel cielo, si sollevano però nuove ombre sulle agenzie di viaggio italiane. Una recente comunicazione del ministero del turismo ha aggiunto un ulteriore bagaglio di preoccupazioni su queste piccole realtà, già messe a dura prova dalla pandemia.
La richiesta di un’asseverazione da parte di un revisore contabile, giunta a pochi giorni dalla scadenza, ha acceso il dibattito e messo in luce le fragilità di un settore che fatica a rimettersi in carreggiata. Ma quali sono le ripercussioni di questa situazione?
Una richiesta inaspettata
Recentemente, molte agenzie di viaggio classificate come “ammesse con riserva” ai contributi residuali Covid hanno ricevuto una pec dal ministero del turismo.
Questa comunicazione chiede alle agenzie di presentare, entro quindici giorni, un’asseverazione redatta da un revisore contabile terzo, diverso da quello che ha già curato la documentazione precedente. Una richiesta che, peraltro, non era prevista nel decreto istitutivo e che ha generato preoccupazione e confusione. Come possono queste piccole imprese affrontare un ulteriore onere in un momento così delicato?
Le agenzie, per lo più piccole e micro imprese, si trovano a dover affrontare costi significativi, stimati tra i 1.000 e i 1.200 euro, per adempiere a questo nuovo obbligo.
In un periodo già difficile, dove le risorse sono limitate e la stagione turistica è in pieno svolgimento, questa imposizione rappresenta un ulteriore ostacolo da superare. La situazione si complica ulteriormente con le difficoltà operative che emergono proprio quando si sperava di poter finalmente recuperare terreno. Riusciranno a superare questa nuova sfida?
Le reazioni delle associazioni di categoria
In risposta a questa situazione, l’Associazione Italiana Agenti di Viaggio (Aiav) ha avviato una serie di consultazioni con il ministero. L’avvocato Scaletta, legale dell’associazione, ha sollevato interrogativi importanti riguardo alla legittimità e alla necessità di tale richiesta. “È fondamentale chiarire le motivazioni di questa richiesta e i presupposti che la sostengono,” ha dichiarato, evidenziando che la richiesta di un’asseverazione da un revisore terzo potrebbe introdurre un requisito ex post non contemplato nel testo originario del decreto. Ma cosa significa tutto questo per le agenzie?
Le prime interlocuzioni con i rappresentanti del ministero sembrano indicare che tale asseverazione non sia un obbligo per tutte le agenzie, ma piuttosto una possibilità per chi non riesce a dimostrare la propria regolarità attraverso altri mezzi. Tuttavia, l’incertezza e l’imprevedibilità di queste nuove norme continuano a generare ansia nel settore, già duramente colpito dalla crisi pandemica. Quale futuro attende quindi queste piccole imprese?
Un futuro incerto per il settore turistico
Il presidente di Aiav, Fulvio Avataneo, ha espresso la propria preoccupazione per la situazione attuale, affermando che “le agenzie non possono essere sottoposte a un adempimento oneroso e imprevisto.” La fiducia nel ministero è ancora forte, ma l’industria turistica si trova a un bivio. Potrà il ministero ascoltare le istanze delle agenzie, riconoscendo le difficoltà economiche in cui si trovano?
La pandemia ha già stravolto le dinamiche del turismo, e ora, con queste nuove richieste, il settore potrebbe trovarsi a dover affrontare un ulteriore colpo. È fondamentale che l’intervento governativo non si limiti a misure temporanee, ma che si traduca in politiche a lungo termine, capaci di sostenere e rilanciare un comparto vitale per l’economia italiana. La speranza è che possa presto tornare a brillare come merita.