Cascate del Bucamante: leggenda e luoghi speciali da scoprire

La misteriosa leggenda delle Cascate del Bucamante, nell'Appennino modenese, e tutte le informazioni per una giornata indimenticabile.

Attorno alle splendide Cascate del Bucamante ruota una leggenda misteriosa e intrigante, che attira sempre numerosi visitatori e curiosi.

Cascate del Bucamante: leggenda

Le Cascate del Bucamante sono situate all’interno del comune di Serramazzoni, nell’Appennino modenese, nascoste nel cuore del folto bosco di latifoglie.

La particolare leggenda che ha dato il nome alle cascate racconta la tragica storia d’amore tra un semplice pastore, di nome Titiro, e della nobile dama Odina. Lei era bellissima, giovane, bionda ed era solita fare lunghe passeggiate per i boschi in compagnia della sua domestica, e fu in una di queste camminate che incontrò il giovane pastore Titiro, anch’egli bellissimo.

I due si innamorarono, per poi incontrarsi in segreto.

Tuttavia, un giorno la domestica invidiosa disse tutto ai genitori di Odina, che fecero rinchiudere la figlia nel castello. Odina, però, riuscì a scappare e raggiunse Titiro. Non passò molto tempo prima di iniziare ad udire le voci dei domestici in lontananza. Così, consapevoli del fatto che il loro amore sarebbe finito, si gettarono dalle cascate del Bucamante. Una morte triste ma consolatrice, con la speranza che un tenero abbraccio li avrebbe uniti per l’eternità.

Per tale motivo, il nome del luogo significa proprio la buca degli amanti.

bucamante

Percorsi e itinerari

Per raggiungere le cascate sono due i percorsi tra cui scegliere. Uno si chiama Odina e il secondo Titiro, in onore della leggenda dei due amanti. Il primo è quello che costeggia il fiume, mentre il secondo è quello che percorre la strada dall’alto.

I percorsi sono semplici e adatti a tutti. Basta indossare scarpe comode per camminare. Anche in estate il clima non è troppo arido, quindi sopportabile.

Seguendo il percorso Odina, soprattutto nella stagione estiva, è possibile bagnarsi i piedi nel torrente per rinfrescarsi durante il cammino.

Lungo gli itinerari si susseguono alberi colorati, ideali per scattare splendide fotografie. Dopo appena un quarto d’ora di cammino si raggiunge il punto più scenografico e spettacolare: la Cascata Doppia. Questa è così chiamata perché due cascate gemelle si fronteggiano ai lati dello stesso specchio d’acqua, provenienti l’una da Monfestino e l’altra da Cornazzano.

Pic nic nella natura

Lungo i percorsi è anche possibile prendersi delle pause in una delle tante aree di sosta. Si tratta di zone pianeggianti al riparo dal sole, sotto gli alberi, in cui con un semplice telo poggiato a terra ci si gode un rilassante pic nic. Una delle più suggestive è sicuramente quella del Grande Masso, dove i più avventurosi potranno tentare l’arrampicata della grande roccia sulla riva.

Scritto da Ilenia Albanese

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