Alla scoperta del borgo medievale di Brisighella

Brisighella è un borgo medievale e termale della Valle del Lamone, nell’Appennino Tosco-Romagnolo tra Firenze e Ravenna. Il borgo è costruito in mezzo a tre colli, sui quali sono stati costruiti la rocca manfrediana del XIV secolo, il santuario del Monticino del XVIII secolo e la Torre dell’Orologio del XIX secolo.

L’insieme delle viuzze pittoresche del borgo, lo stile medievale delle case e delle fortezze e il verde delle colline circostanti ne fanno il posto ideale per rilassarsi e abbandonarsi alla cura di se stessi.

I reperti archeologici dimostrano che questa zona fu sede di insediamenti umani già dal neolitico ma che ciò che diede l’impulso iniziale alla nascita del borgo fu la costruzione della via Faentina (originariamente Via Antoniana) che, edificata dai romani e passante per la zona dove poi sorse il borgo, univa le saline di Cervia a Roma.

Le origini effettive di Brisighella risalgono al Duecento d.C. quando il condottiero medioevale della Romagna, Maghinardo Pagani, citato anche da Dante nella Divina Commedia, edificò su uno dei tre colli la torre più famosa che domina tutta la vallata e ai piedi della quale sorse in seguito il borgo.

Brisighella è formata da un intreccio di viuzze pittoresche che si snodano tra palazzi medievali e colorati, circondata da una cinta muraria e da arricchite da scalinate scolpite nel gesso.

Nel centro storico domina l’Antica Via del Borgo, chiamata una volta Via degli Asini per il ricovero che offriva agli animali dei birocciai che l’abitavano. Si tratta di una strada sopraelevata e illuminata da archi di differente ampiezza che doveva essere un baluardo di difesa in epoca medievale. Incastrata all’interno di palazzi dai colori vivaci e fioriti, offre la possibilità di fare una passeggiata suggestiva che richiama l’atmosfera ancestrale del borgo.

I luoghi religiosi che popolano la celebre cittadina sono numerosi, ma il più importante di tutti è la Pieve di San Giovanni in Ottavio (detta anche Pieve del Thò), eretta attorno al quinto secolo e ampliata tra l’XI e il XII, all’ottavo miglio dell’antica via romana che da Faenza portava in Toscana. Sullo sfondo del borgo, sui tre colli si stagliano poi la Rocca, la Torre e il Santuario del Monticino che, con la loro architettura e la loro storia medievale vi rimanderanno di colpo indietro nel tempo.

Brisighella è inoltre una terra molto ospitale e ricca di sapori, bellezze naturalistiche e eventi culturali, oltre che sede di impianti termali. Il Parco Regionale della Vena del Gesso è una delle principali peculiarità del territorio e si staglia sullo sfondo come una catena montuosa e costituisce uno degli elementi geografici e geologici più caratteristici dell’Appennino. I Calanchi inoltre, dei rilievi di roccia argillosa e impermeabile di colore grigio-azzurro, si erano creati quando questa zona era coperta dal mare. A testimonianza di ciò vi sono i numerose specie di fossili marine, microfossili e macrofossili visibili ad occhio nudo.

Per quanto riguarda invece l’enogastronomia, il prodotto tipico principale è l’olio extravergine d’oliva “brisighello”. A questo si aggiungono la carne di Mora Romagnola, la frutta tra cui primeggiano specie meno coltivate come la Pera Volpina. Diversi sono anche i vini tipici di produzione locale come il Sangiovese D.O.C. e l’Albana di Romagna D.O.C.G.. Insomma, Brisighella sembra il luogo ideale dove passare un week-end di relax totale immersi nella natura sfavillante e nell’atmosfera ancestrale di un borgo medievale.

Scritto da Francesca Pavan

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