I segreti della Basilica di Superga a Torino

La basilica di Superga, a nord-est di Torino, è oggi uno dei monumenti simbolo del capoluogo piemontese. Scopri come arrivare, gli interni e la storia di questo magnifico edificio.

La Basilica di Superga è uno dei monumenti più grandiosi e imponenti di Torino, che col tempo è diventata uno dei simboli più importanti della città stessa. La Basilica è situata in cima all’omonimo colle a nord-est di Torino. La sua posizione e dimensione la rendono dunque visibile anche da grandi distanze da tutta la città di Torino.

Complessivamente, infatti, la chiesa è lunga 51 metri e la cupola arriva all’altezza di 75 metri, a cui vanno aggiunti i 672 metri di altitudine del colle.

Basilica di Superga: Storia

L’origine del nome Superga, che indica anche il colle su cui sorge la Basilica, è ancora oggi incerta. Probabilmente però sembra abbia lontane origini longobarde o germaniche: c’è chi sostiene che sia riconducibile ad una ricca proprietaria terriera longobarda, Saroperga, mentre altri lo riconducono al toponimo germanico Serrapergia.

In entrambi i casi non esistono però fonti storiche certe.

Ciò che è invece storicamente provato è la vicenda legata al Duca di Savoia Vittorio Amedeo II e il Principe di Carignano Eugenio di Savoia. Il 2 settembre 1706, salirono sul colle di Superga per osservare l’assedio di Torino da parte degli eserciti francesi e spagnoli, che tentavano di conquistare la città. Il Duca di Savoia, preoccupato per le sorti di Torino entrò nella chiesetta che si trovava sul colle e si inginocchiò davanti alla statua della Madonna per chiedere la grazia.

Di fronte alla Madonna, egli promise, in caso di vittoria, di edificare di un tempio dedicato alla Vergine.

All’alba del 7 settembre 1706, gli eserciti si scontrarono duramente ma furono i piemontesi ad avere inaspettatamente la meglio. Le truppe francesi e spagnole furono dunque scacciate. Alla vittoria, seguì un periodo di grande entusiasmo e festeggiamenti. Dopo la sua incoronazione come Re di Sicilia, il Duca di Savoia, come giurato, nel 1711 affidò il progetto della Basilica all’architetto messinese Filippo Juvarra, uno dei principali esponenti del barocco piemontese.

Filippo Juvarra, nominato da Vittorio Amedeo II, architetto della “Real Casa”, aveva lavorato su diversi progetti per i Savoia e altri regnanti, tra cui la Reggia di Venaria, la Palazzina di Stupinigi, Palazzo Madama e molti altri edifici.

Iniziata nel 1717, la basilica viene inaugurata ed aperta al culto, nel 1731, dal re Carlo Emanuele III. L’ultimazione del mausoleo e delle varie cappelle annesse, per accogliere le tombe dei membri della dinastia sabauda, viene invece portata a compimento tra il 1773 e il 1778.

Basilica Di Superga, Torino

Basilica di Superga: Interni

Juvarra studiò scenograficamente l’architettura della Basilica con l’intento di esaltare il potere della casata sabauda. La chiesa, a pianta centrale, presenta innanzitutto otto colonne corinzie che arricchiscono il pronao di gusto neoclassico. La cupola, in particolare, è da considerarsi un vero capolavoro: presenta infatti due calotte, una esterna e una interna, fra cui si frappone un’ampia intercapedine. Infine, la chiesa è collegata da due campanili tardobarocchi laterali, al grande edificio retrostante: un convento dalle linee squadrate che si sviluppa attorno al chiostro posto lungo l’asse longitudinale.

L’interno della Basilica è impreziosito da sei cappelle, due principali e quattro secondarie, dove sono custodite importanti opere pittoriche. All’interno si trovano inoltre cinque maestosi altari, fra cui l’Altare Maggiore, e statue e decorazioni in bianco marmo di Carrara.

Di particolare interesse storico e artistico è la Cappella del Voto, dove viene tuttora conservata la secentesca statua lignea della Madonna delle Grazie, davanti a cui si inginocchio il Duca Vittorio Amedeo II per pronunciare il suo voto.

Superga - Interni

Basilica di Superga: Come arrivare

Auto

Dal centro città si può raggiungere facilmente la Basilica di Superga in automobile.

  • Da Piazza Castello: dirigersi verso la Chiesa della Gran Madre percorrendo via Po. Una una volta lì, bisogna girare a sinistra in Corso Casale e proseguire per poi girare a destra all’altezza della Strada Comunale di Superga. Percorrere la strada comunale fino ad arrivare alla Basilica.
  • Dalla Stazione di Torino Porta Nuova: prendere il Ponte Umberto I, girare a sinistra in Corso Moncalieri e proseguire dritto per Corso Casale. Verso la fine del corso girare a destra all’altezza della Strada Comunale di Superga. Percorrere la strada comunale fino ad arrivare alla Basilica.
  • Dalla Stazione di Torino Porta Susa: prendere a sinistra Corso San Martino, continuare in Corso Beccaria e poi girare a destra in Corso Principe Eugenio. Bisogna poi girare ancora a destra in via Giulio e riprendere a sinistra Corso Principe Eugenio per poi andare a destra in Corso Regina Margherita. Prendere poi il sottopasso Repubblica, girare a sinistra in Piazzale Regina Margherita e poi a destra sul ponte Regina Margherita. Continuare su Corso Casale fino ad incrociare la Strada Comunale di Superga, da percorrere fino alla Basilica.

Bus trasporto pubblico

Se si è provvisti di automobile, si può arrivare alla Basilica di Superga con i bus del trasporto pubblico della città di Torino (GTT).

  • Da Piazza Castello si prende la linea 15 in direzione Sassi.
  • Da Piazza Vittorio si prende sia la linea 61 che la linea 68 in direzione Sassi per poi prendere la Tranvia a Dentiera.
  • Dalla Stazione di Torino Porta Susa c’è invece la linea 13 in direzione Piazza Castello. Una volta lì cambiare con le linee 61 o 15 in direzione Sassi.
  • Dalla Stazione di Torino Porta Nuova si prendono le linee 61 o 68 in direzione Sassi.

Con ognuna delle linee, una volta giunti alla Stazione Sassi è possibile prendere la Tranvia a Dentiera Sassi-Superga. Percorrendo poi un breve percorso a piedi si arriva al piazzale della Basilica.

A piedi

Se non si vuole prendere la Dentiera, una volta giunti alla stazione Sassi è possibile raggiungere Superga a piedi attraverso un sentiero.

Scritto da Redazione Viaggiamo

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