Parco della Vettabbia Milano: un’oasi agricola a pochi passi dalla città

Il Parco agricolo della Vettabbia di Milano: la soluzione alla riqualificazione idrica e agricola della periferia del capoluogo lombardo.

Milano è spesso considerata una città grigia e inquinata, priva di spazi verdi e aria buona. Quello che però spesso è sconosciuto ai più è che, oltre ai numerosi parchi cittadini di varia grandezza e aspetto, basta spostarsi di qualche chilomentro dal centro trafficato per scoprire delle vere oasi di pace.

Questo è il caso del Parco della Vettabbia, sito nella zona a sud di Milano.

Se avete intenzione di passare un weekend a Milano, questa meta deve assolutamente rientrare nei vostri itinerari!

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Parco della Vettabbia Milano: storia

La zona del Parco della Vettabbia, ubicato nella zona sud di Milano è stata bonificata e coltivata per la prima volta, da parte dei monaci dell’Abbazia di Chiaravalle nel XII secolo. Per tale motivo la parte iniziale dell’area del parco viene chiamata Valle dei Monaci. Il parco, che segue il corso d’acqua del Naviglio Vettabbia, si estende fino al Po, collegando Milano alla via Francigena.

All’inizio del parco è ancora presente il Mulino della Vettabbia, che ora è stato riqualificato ad uso domestico.

parco della vettabbia milano

Parco della Vettabbia Milano: la riqualificazione

La zona ha subito recentemente un grande processo di trasformazione insediativa e di riqualificazione, con un occhio di riguardo alla questione ambientale: il Parco Agricolo della Vettabbia sorge infatti nell’area del Depuratore di Nosedo, costruito nel 2004 per iniziare un definitivo processo di bonifica del territorio circostante. Nel passato infatti le acque della zona venivano utilizzate per l’irrigazione e come metodo di filtrazione naturale che dava un grande beneficio anche a livello urbano, ma questo idillio agricolo ebbe una battuta d’arresto consistente nel secondo dopoguerra con il peggioramento qualitativo delle acque e il conseguente degrado di tutte le zone interessate dal flusso idrico in questione.

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L’architetto che si è occupato del progetto di costruzione di questo incredibile parco è Cesare Salvetat del Settore Verde e Agricoltura del Comune di Milano, il quale ha scelto di lavorare proprio nell’ottica della riqualificazione urbana e della salvagurdia ambientale ed è convinto con questo parco di essere sulla buona strada.

Questo meraviglioso parco si configura addirittura come primo laboratorio ecologico per la riconfigurazione della valle, sede di sperimentazioni e verifiche ecologiche che potranno avere un grande risvolto positivo per l’area milanese e non solo.

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Le aree da cui è costituito

Attualmente il Parco della Vettabbia è costituito da zone con caratteristiche differenti.

In primis ci sono molte aree boscate, con una flora tipica della pianura padana, coltivata e produttiva. I principali cereali sono il frumento, il mais e il riso, in concomitanza a numerosi prati ed erbai. Le aree spontanee sono di minore grandezza, ma quest’attività ha permesso comunque di ampliare le aree boscose già presenti e ripiantare alberi e piante nelle zone che erano state disboscate.

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Sono poi presenti siepi, filari, fasce boscate e vegetazione ripariale. Quest’ultime soprattutto hanno un ruolo chiave nella questione ambientale, grazie al loro ruolo decisivo nella conservazione del suolo e della loro influenza sugli ecosistemi acquatici.

Vi sono ovviamente anche fossi e canali, dal momento che questa area è attraversata da svariate vie d’acqua tra cui la Roggia della Vettabbia, la Roggia dell’Accesio, la Roggia Macconago o il Fontanile Cascine Nuove. Il progetto in atto è volto ad aumentare la diversificazione ambientale a favore di comunità acquatiche più strutturate.

Le zone boscose si alternano infine a zone a prato calpestabile e campi coltivati tramite criteri agrari volti alla sostenibilità e tutela del territorio circostante.

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Scritto da Elisa Enrile
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