Parco Nazionale della Sila: cosa vedere

Il Parco Nazionale della Sila è una splendida riserva protetta in Calabria, che si estende su oltre 73.000 ettari di terreno: ecco cosa vedere.

Il Parco Nazionale della Sila è una splendida riserva protetta in Calabria, che si estende su oltre 73.000 ettari di terreno, attraversando le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone.

Un paesaggio vario e prezioso dal punto di vista naturale, che offre montagne, laghi, foreste e prati fioriti.

Parco Nazionale della Sila: cosa vedere

Il Parco Nazionale della Sila si suddivide principalmente in tre aree: c’è la Sila Grande, famosa per le sue cime imponenti e le sue foreste di pino, la Sila Piccola dove si possono ammirare laghi e ruscelli e la Sila Greca, caratterizzata da un paesaggio più aspro e roccioso, con una ricca biodiversità di flora e fauna.

Cosa vedere

Vi consigliamo di visitare il parco quando le giornate sono belle, col sole, così da godere dei colori brillanti della natura.

Sicuramente da non perdere è il Lago Ampollino, il lago artificiale più grande di tutta la Calabria, dove sono permesse attività come il canottaggio e la pesca. Rilassarsi al sole sulle sue rive è magnifico, magari facendo anche un rilassante pic nic!

Continuando a camminare per i vari sentieri, vi imbatterete poi nelle tre cascate della Sila, quella del Lupo, dei Lamponi e dei Faggi, dove l’acqua che cade crea splendidi riflessi di luce da immortalare.

La tappa migliore e più suggestiva è sicuramente quella dei Giganti della Sila: alberi ultracentenari alti fino a 45 metri, che creano un bosco visitabile.

L’ingresso è a pagamento, basterà comprare un biglietto di 3-6 euro.

Se volete conoscere meglio la natura che vi circonda, allora quello che fa per voi è il Museo della Biodiversità Mediterranea, dove vengono analizzate e approfondite le tematiche della biodiversità in fatto di flora e fauna, anche attraverso coinvolgenti mostre interattive.

All’interno del parco c’è anche uno splendido esempio di architettura religiosa: Chiesa di Santa Maria delle Grazie, un gioiello architettonico del XVI, è l’esempio di come l’arte umana riesca, quando vuole, a rispettare la natura, adattandosi ad essa.

Scritto da Federica Maldari

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