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Il Rakotzbrucke, anche noto come il Ponte del Diavolo, in Germania, è uno dei luoghi più affascinanti e suggestivi da visitare. Ma perché si chiama così e quali sono le curiosità dietro questa opera straordinaria di architettura?
Ponte del Diavolo: Rakotzbrucke
Uno dei punti più fotografati della Germania è sicuramente il Rakotzbrucke, situato nel Parco di Kromlau. Il Parco di Kromlau si trova all’estremità orientale della Sassonia, a meno di sei chilometri dal confine con la Polonia. Questo splendido parco è noto anche per i bellissimi fiori di azalea e rododendro, oltre che per l’incredibile vegetazione che fa da sfondo al ponte.
L’aspetto più interessante di questo particolare ponte è il suo arco che attraversa lo stagno sottostante, formando un cerchio perfetto da qualsiasi parte lo si osservi.
Questo effetto crea un’immagine quasi soprannaturale, attorno a cui ruotano miti e leggende.
La storia
L’originale struttura, costruita nel 1860 e sostenuta da colonne esagonali di basalto, deve il soprannome di “Ponte del Diavolo” alla difficoltà di ottenere una creazione così perfetta.
Infatti, il ponte di Rakotz è stato appositamente costruito per creare un cerchio perfetto quando si riflette nell’acqua.
Non è difficile credere, infatti, che i lavori di costruzione durarono ben dieci anni.
Commissionato nel 1860 dal cavaliere di Kromlau, l’arco è stato costruito con l’utilizzo di una pietra locale e si trova sulle acque del Rakotzsee. Le estremità del Rakotzbrücke sono formate da guglie di roccia sottili con colonne ottagonali in basalto che sostengono un arco talmente perfetto che sembra essere realizzato dal diavolo in persona. Infatti, i ponti o le costruzioni che venivano accostate al Diavolo, solitamente lo erano perché la loro costruzione era così ardita, impensabile per le conoscenze dell’epoca, da dover per forza richiedere l’aiuto di un artifizio del Diavolo.
La leggenda
Attorno al Rakotzbrucke ruota una leggenda. Si dice, infatti, che l’architetto che progettò il ponte strinse un patto col diavolo che, in cambio di un ponte perfetto, si sarebbe preso la prima anima che lo avrebbe attraversato. La legenda prosegue descrivendo come l’astuto architetto, per pagare il suo pegno, fece passare per primo su quel ponte un cane.
Ma non è tutto. Vi sono, poi, altre storie che raccontano di come il ponte rappresenti il varco verso un’altra dimensione.
Altre leggende fantasiose, invece, narrano di grandi poteri legati al ponte che, se attraversato nelle notti di luna piena, riesce a mostrare le vere abilità racchiuse in ognuno di noi.
Infine, un’altra leggenda afferma che se si guarda il ponte ad una certa angolazione, si può scorgere il vero volto del Diavolo.
La visita
Il ponte crea un’effetto incredibile e suggestivo durante tutte le stagioni, sia durante l’estate che l’autunno ma anche in primavera o inverno, in quanto la vegetazione che lo circonda muta continuamente nel corso di tutto l’anno regalando allo scenario sfumature sempre diverse di colore.
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