Luoghi della Divina Commedia: l’Inferno di Dante

Un viaggio alla scoperta dei luoghi della Divina Commedia, nell'Inferno descritto dal sommo poeta Dante Alighieri.

Non tutti sanno che l’Inferno di Dante descritto nella Divina Commedia esiste davvero, e i luoghi di cui ci parla il Sommo Poeta possiamo visitarli facilmente.

Vediamo quali sono i posti in cui il padre della lingua italiana affronta il suo viaggio con Virgilio verso il Paradiso.

Luoghi della Divina Commedia: Inferno

Il Sommo Poeta Dante Alighieri ha rivoluzionato il mondo della letteratura e la lingua italiana con le sue opere. Una tra tutte, la Divina Commedia, è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi.

L’opera è conosciuta e studiata in tutto il mondo, ma ci racconta anche di luoghi che esistono davvero.

Infatti, nella lettura del cantico dell’Inferno possiamo incontrare luoghi noti che possiamo realmente visitare al di fuori dell’opera di Dante.

Vediamo, quindi, quali sono i luoghi di cui parla Dante nella Divina Commedia.

Dante Inferno

Il Castello di Fumone

Nel terzo canto incontriamo il primo luogo, il Castello di Fumone, nel Lazio.

Il Castello è legato alla figura di quello che viene descritto dal Poeta come “colui / che fece per viltade, il gran rifiuto”, ossia Pietro Angeleri da Morrone. Questi fu rinchiuso nella rocca del Castello di Fumone per mano del nuovo Papa che subentrò in seguito al rifiuto dello stesso Pietro Angeleri.

Il castello di Fumone ha origini antiche e misteriose, e sorge a 800 metri sopra il livello del mare, dominando la Valle del Sacco e la via Latina che collega Roma a Napoli.

Il nome di Fumone nasce proprio dall’antica funzione di comunicazione effettuata con segnali di fumo. Segnalazioni che annunciavano le invasioni di nemici provenienti da sud e diretti a Roma.

Castello di Gradara

Nel canto quinto, invece, incontriamo il Castello di Gradara, nelle Marche. Il canto in questione è uno dei più famosi dell’intera opera, ossia quello dedicato a Paolo e Francesca. Infatti, l’orribile delitto avvenne proprio nel castello marchigiano, situato in provincia di Pesaro e Urbino.

La struttura sorge sorge sulla sommità di una collina nel comune di Gradara e risale intorno al 1150.

Castello di Gradara

Torri degli Adimari

Arriviamo, così, al canto VIII in cui Dante incontra il suo odiatissimo rivale dell’antica casata degli Adimari. E proprio a quella antica famiglia fiorentina appartenevano le famose Torri degli Adimari che svettano nel centro storico di Firenze.

Si tratta di due antiche torri del centro storico fiorentino addossate al medesimo edificio in via dei Calzaiuoli.

Duomo di Pistoia

Nel canto XXIV dell’Inferno incontriamo Vanni Fucci, collocato qui dal Poeta perché responsabile del saccheggio del Duomo di Pistoia. La Cattedrale di San Zeno risale con molta probabilità al V secolo e inizialmente era intitolata a San Martino.

Duomo di Pistoia

Torre della Muda

Infine, nel canto XXXIII, uno dei più famosi dell’opera, incontriamo il Conte Ugolino, rinchiuso insieme ai suoi figli e ai suoi nipoti proprio nella Torre della Muda di Pisa, anche nota come torre dei Gualandi. Proprio qui il conte fu lasciato morire di fame dai suoi concittadini.

Scritto da Ilenia Albanese

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