Storia e spiagge dell’Isola di Tavolara

Isola di Tavolara, spiagge sì, ma anche una storia incredibile.

Spiagge dell’isola di Tavolara

Collocata al largo di Olbia, nella subregione sarda della Gallura, l’isola selvaggia di Tavolara è dominata da un caratteristico massiccio calcareo e granitico ai cui piedi si stendono spiagge incantevoli. Si accede all’isola salpando da Porto San Paolo, a sud di Olbia, e attraccando a Spalmatore di Terra dopo una navigazione in battello di soli 15 minuti.

Alcune delle spiagge più belle distano pochi minuti dal porticciolo, nei dintorni del quale si trovano una serie di punti ristoro, un info point e un paio di ristoranti specializzati in piatti a base di pesce.

Quel che sorprende il visitatore è il magnifico contrasto tra l’azzurro intenso delle acque e le mille tonalità di verde della macchia mediterranea che impreziosisce le spiaggette. Del resto l’isola fa parte della zona protetta Tavolara e Capo Coda Cavallo, un’estesa area naturalistica che è possibile esplorare a bordo di barchette a noleggio o barconi governati dagli abitanti del posto.

Svariate specie di uccelli marini vengono a nidificare al riparo degli anfratti di Tavolara, in particolare la berta minore e il marangone dal ciuffo. Ormai scomparsa è la foca monaca, ma ai bagnanti e agli escursionisti capita non di rado di imbattersi nella capra selvatica dai denti d’oro, uno dei simboli di Tavolara.

I profumi del ginepro fenicio, del lentisco e del rosmarino danno il benvenuto a coloro che decidono di rilassarsi su una delle lingue di sabbia dell’estremità sudoccidentale di Tavolara.

La spiaggia più spettacolare si stende su un isolotto collegato all’isola maggiore da un sottile istmo sabbioso.

Poco distante si trovano la Spiaggia di Chinelli e la Spiaggia Spalmatore di Terra, un arenile di ciottoli bianchi misti a sabbia dalle meravigliose sfumature rosa-arancio. La bellezza dei fondali non ha niente da invidiare alla celebre Cala Brandinchi di San Teodoro, peraltro raggiungibile in pochi minuti. Alle spalle del porticciolo è adagiata la spiaggia di Cala Tramontana, raggiungibile seguendo un sentiero che serpeggia nel folto della macchia mediterranea.

I più avventurosi amanti dell’escursionismo non si faranno perdere l’ascesa alla nota Punta Cannone, le cui viste panoramiche ripagheranno ampiamente dello sforzo profuso nella salita.

Storia e leggende dell’isola di Tavolara

Il fascino selvaggio di Tavolara attira una moltitudine di turisti, ma non ha lasciato indifferente neanche chi nel corso dei secoli si è imbattuto nell’isola.

È il caso del corso-genovese Giuseppe Bertoleoni, che agli inizi dell’Ottocento si spinse fino all’arcipelago della Maddalena in cerca di una terra abitabile e nel 1806 decise di insediarsi definitivamente nella disabitata Tavolara dedicandosi all’allevamento delle capre selvatiche dalla dentatura dorata.

In effetti fino ad allora l’isola non aveva ospitato popolazioni stanziali, eccezion fatta per la famiglia Tavolara che fu costretta all’abbandono del sito per via della posizione disagevole. Successivamente l’isola si è prestata perlopiù come scalo di navigatori e come rifugio di pirati, mentre poco prima dell’arrivo di Bertoleoni è stata abitata per pochi decenni da un gruppo di pescatori in cerca di aragoste.

L’aspetto selvaggio di Tavolara attrasse anche il re di Sardegna Carlo Alberto di Savoia, di passaggio nel 1836 durante una lunga battuta di caccia. È a questo punto che la storia sfuma nella leggenda, perché Bertoleoni non credette di aver di fronte il vero re di Sardegna e, per stare allo scherzo, si autoproclamò re di Tavolara.

Pare che Carlo Alberto sia stato ospite di Bertoleoni per un’intera settimana, alla fine della quale regalò un orologio d’oro alla famiglia isolana e promise di riconoscere l’indipendenza del regno. Ancora oggi però la vicenda è avvolta nel mistero, perché la famiglia Bertoleoni non è inclusa ufficialmente nella lista delle casate nobiliari del Regno d’Italia.

Fatto sta che a Giuseppe Bertoleoni succedette il figlio che si dichiarò re Paolo I e poi il nipote, re Carlo I. Quest’ultimo raccontava che nel 1896 la regina inglese Vittoria avrebbe riconosciuto l’esistenza del piccolo regno di Tavolara.

Sembra addirittura che una sala di Buckingham Palace custodisca la foto della regina inglese in compagnia della famiglia reale di Bertoleoni. Tonino Bertoleoni, l’ultimo discendente della casata, ha fatto sapere di non voler assolutamente abdicare.

Scritto da Redazione Online

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