Napoli sotterranea: storia, miti e leggende

Napoli sotterranea permette al turista di conoscere angoli e anfratti del capoluogo campano.

Napoli sotterranea è un modo diverso per conoscere la parte nascosta del capoluogo campano. Un itinerario che porterà il turista a scoprire angoli nascosti, anfratti tra storia, miti e leggende. Conoscerai la Napoli dei vic e vicariell (vicoli e vicoletti) che si vedono ancora oggi e che si basa su una rete di strade sotterranee antichissime.

Conoscerai e percorrerai i cunicoli scavati dai Greci quando cominciarono a estrarre il tufo dal sottosuolo per rendere più forti le mura della città.

Napoli sotterranea

La visita a questo lato di Napoli è una occasione unica per scoprire le viscere del capoluogo campano, a circa 40 metri di profondità. Un viaggio unico in cui il turista percorrerà il sottosuolo della città conoscendo i miti, le leggende e molto altro. Un itinerario davvero molto lungo che parte dal III secolo a.

C. con le prime cave aperte per estrarre i blocchi di tufo e giunge ai giorni nostri con il suo ineguagliabile fascino.


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Durante il percorso si potranno visitare le cave di tufo greche, l’acquedotto, le gallerie di epoca romana, il tunnel di epoca borbonica, oltre ai rifugi antiaerei e il museo della guerra della Seconda Guerra Mondiale sino al museo dell’acqua e al museo del presepe napoletano.

Napoli sotterranea è una testimonianza archeologica unica nel suo genere ed è uno dei luoghi maggiormente visitati per chi si trovasse in vacanza nel capoluogo campano. Nel caso soffrissi di claustrofobia non ti preoccupare in quanto ci sono spazi ampi e non stretti cunicoli.

I turisti possono partecipare a questo itinerario da due accessi: da Piazza San Gaetano e da Via Sant’Anna di Palazzo, nel centro storico, proprio vicino a San Gregorio Armeno. I visitatori, lungo il percorso, sarà accompagnati da una guida in un percorso che tocca diverse epoche con gallerie e sale sino a visitare delle cisterne d’acqua e l’acquedotto che risale al periodo romano. Il percorso della Napoli sotterranea dura circa due ore e il biglietto costa 9 Euro. E’ necessario prenotare nel caso si volesse intraprendere un itinerario di questo tipo. E’ un itinerario consigliato a tutti, anche alle persone anziane. Durante il percorso, vi sono delle panchine in cui è possibile riposare e sedersi in attesa di riunirsi con il gruppo nel caso si fosse stanchi e non si riuscisse ad andare avanti.

napoli sotterranea storia

Napoli sotterranea storia

Durante il periodo della Seconda Guerra Mondiale, Napoli sotterranea è stata il rifugio di molti abitanti per via dei bombardamenti ed è stata modificata proprio per ospitare la popolazione. Durante gli anni della guerra, più di 4 mila persone hanno vissuto qui, in attesa della fine del conflitto bellico e del ritorno alla vita. I bombardamenti avevano distrutto la città. Durante la ricostruzione, ci si rese conto che non vi erano mezzi e il problema fu risolto gettando i detriti negli antichi palazzi.

Durante il periodo romano, i passaggi vennero ampliati e furono usati per raccogliere l’acqua piovana, portando alla realizzazione di un acquedotto che portava acqua nelle case di Napoli almeno fino al 1885. In seguito all’epidemia di colera, questo sistema fu abbandonato e l’acqua potabile venne portata nelle abitazioni. Nel corso dei secoli, la vita sotterranea è stata molto importante e piena di vita proprio come quella in superficie. Una Napoli sotterranea che ti stupirà e ti farà innamorare di più del luogo campano e delle sue tante storie. Andiamo alla scoperta di questo angolo scoprendo i miti e le leggende e molto altro.

Il sottosuolo divenne così una discarica e sino agli anni 80, la storia di questo luogo è diventata un cumulo di immondizia. Grazie all’intervento di alcuni volontari che ripulirono le fondamenta della città, oggi il capoluogo campano può offrire un percorso che dà lustro alla città e che offre ai turisti la possibilità di conoscere una Napoli diversa, ma non per questo meno affascinante.

Nelle visite alla Napoli sotterranea si va sotto i Quartieri Spagnoli, dove i fratelli Michele e Salvatore Quaranta, hanno fondato la Libera Associazione Escursionisti Sottosuolo che ha lo scopo di far conoscere questo lato di Napoli. Se si giunge sino nelle cavità si vedranno le cisterne dell’acquedotto del Carmignano e cercare di capire le situazioni e le sensazioni di cosa significa vivere in un luogo del genere durante il periodo della guerra. Le mura contengono incisioni di pagine di storia, nomi importanti di personaggi del passato, i costumi dell’epoca, i soldati di varie date, nazioni, oltre ad informazioni sui sommergibili, il Diaspro ed il Topazio, in azione durante la guerra. Vi sono poi carri armati, aerei, oltre ad esternazioni e messaggi di chi ha voluto lasciare un segno per i posteri.

Musei aperti Napoli

Domenica 4 febbraio torna la domenica al museo: una giornata dedicata a visitare i musei completamente gratuita. Per l’occasione, nel capoluogo campano sono tantissimi i siti archeologici e i monumenti che è possibile visitare scoprendo le bellezze del territorio.

Il capoluogo campano non fa eccezione. Tra i musei che è possibile visitare vi sono: Castel Sant’Elmo, la Certosa di San Martino, il Museo di San Martino, il Museo Archeologico Nazionale, il Museo e Parco di Capodimonte, Palazzo Reale di Napoli, il Museo del Novecento, il Museo della Ceramica Duca di Martina, il Museo Diego Aragona Pignatelli Cortes, Parco e Tomba di Virgilio. Potrai anche visitare i siti archeologici di Pompei e di Ercolano.

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Il parco di Capodimonte si estende per 134 ettari con moltissime entità vegetali. All’interno del parco si trovano architetture di vario tipo: fabbriche artigiane, depositi e chiese, fontane e statue. La storia del Parco risale ai tempi di Carlo di Borbone e con il suo desiderio di creare questo ampio giardino. Il palazzo reale è un altro dei musei aperti che merita di essere visto. E’ stato fondato come palazzo del re di Spagna Filippo III d’Asburgo nel 1600. Una residenza rinascimentale con colonne e ornamenti classici in facciata, cortile centrale quadrato con portico a pian terreno e una loggia interna su quattro lati. Il palazzo verso il 1734 è stato ampliato con vista sul mare, con l’aggiunta dell’appartamento del maggiordomo maggiore e con l’appartamento per i reali principi. Gli interni sono in stile barocco con marmi preziosi e affreschi. Una opera straordinaria che domenica 4 febbraio è possibile visitare gratis.
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Castel Sant’Elmo

E’ un castello medievale, ora museo che si trova sulla collina del Vomero, a Napoli. In passato, era noto come Paturcium e s trova nel luogo in cui, a partire dal X secolo, si trovava una chiesa dedicata a Sant’Erasmo che cambiò nome nel corso degli anni, passando da Erasmo sino ad Ermo e poi a Elmo. E’ una fortezza ricavata dalla viva roccia, ovvero il tufo giallo e ha origine da una torre di osservazione normata il cui nome è Belforte. Occupa una posizione davvero ottima e strategica. Si trova a 250 m sul livello del mare e da lì si può controllare tutta la città, oltre ovviamente al golfo, le strade che portano alla città.

Un castello, che essendo museo, ospita tantissime mostre, fiere e manifestazioni. Dal 1998 al 2011 durante il periodo primaverile è stato la sede del Napoli Comicon. Dal 2014 è parte dei beni gestiti dal Polo Museale della Campania. Nel 2016 quasi 200 mila persone hanno visitato questo castello. Tra le cose da visitare la Grotta dell’Eremita, la chiesa di Sant’Elmo, la torre del Castellano. E’ aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 19.30 e chiuso il martedì. Nel caso volessi visitarlo, sappi che è facilissimo da raggiungere con qualsiasi mezzo. In auto, devi prendere l’autostrada con uscita Vomero, in bus prendere la V1 da Piazza Vanvitelli e in treno dalla stazione di Piazza Garibaldi prendere la metropolitana.

Le origini di questa struttura fortificata che domina la città di Napoli risalgono al 1275 quando fu abitata dai familiari del re Carlo d’Angiò. Nel 1239 fu ampliato e dei lavori se ne occupò l’architetto di origine senese, Tino di Camaino che fece i lavori di ristrutturazione. Durante i lavori di ristrutturazione che terminarono nel 1343, fu trasformato in castello. Negli anni dal 1537 al 1547 il castello venne nuovamente costruito per volere del viceré Don Pedro de Toledo con la configurazione di impianto stellare a sei punte. E’ una fortezza moderna e allo stesso tempo molto forte. Insieme agli altri castelli napoletani, è una ottima struttura di difesa per proteggere la città.

All’interno di Castel Sant’Elmo, si possono visitare molte mostre temporanee. Inoltre, si trova anche il Museo Napoli Novecento 1910-1980 dove è possibile ammirare opere di artisti napoletani o artisti che sentono un legame con il capoluogo campano, nel periodo che va dal 1910 al 1980. Tra le opere esposte vi sono sculture, pitture e molto altro di artisti napoletani che hanno voluto raccontare la città e lo sviluppo avvenuto a Napoli negli anni del 1900, con movimenti quali il futurismo e il neorealismo.

Scritto da Simona Bernini
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