Visitare i luoghi della Tosca a Roma

La Tosca di Puccini è un componimento in tre atti, ispirato all’omonimo dramma di Victorien Sardou.

Nel dettaglio, il primo atto ha come sfondo la basilica di S.Andrea della Valle.

La chiesa si trova in piazza Vidoni, nel rione Sant’Eustachio e probabilmente prende il nome dal Palazzo della Valle, che sorge lì accanto.

La costruzione viene iniziata a fine Cinquecento dagli architetti Della Porta, Grimaldi eMaderno, ma la facciata gotica fu aggiunta in seguito, nella seconda metà del 1600.
Al suo interno non ovviamente non si trova la Cappella Attavanti, elemento di finzione, ma sembra che Puccini si sia ispirato alla Cappella Barberini, una delle tre cappelle nella basilica.

Il secondo atto è invece ambientato a Palazzo Farnese.

Palazzo Farnese, di proprietà dello Stato Italiano, è concesso dal 1936 all’Ambasciata di Francia.

La sua costruzione fu iniziata nel 1514 e vi lavorarono in fasi diverse tre architetti: Antonio Sangallo, Michelangelo e Giacomo Della Porta.
Nell’Otto-Novecento era considerato una delle quattro meraviglie di Roma, un criterio che classificava i più bei palazzi della città, e il suo nomignolo era “il dado” per la forma quadrata dell’edificio.
Al suo interno è possibile ammirare gli affreschi de “Camera del Cardinale”,
la “sala dei Fasti Farnesiani” e la “Galleria”, quest’ultima ad opera di AnnibaleCarracci e attualmente in fase di restauro.

Infine, il terzo atto è ambientato a Castel S. Angelo.

Castel Sant’Angelo è un edificio che risale alla Roma imperiale: la sua costruzione fu iniziata sotto l‘imperatore Adriano nel 125 a.C. che lo voleva come mausoleo funebre.
Nel corso della storia la sua funzione si è più volte trasformata: a partire dal V secolo divenne una fortezza oltre il Tevere a difesa di Roma, dalla prima metà del X secolo fu utilizzato anche come prigione, funzione che conserverà fino al 1901, e sempre nello stesso secolo, papa Niccolò III decise di trasferirvi parte della sede apostolica perché ritenuto molto sicuro. Nei secoli successivi furono costruite al suo interno le stanze papali, mentre all’esterno fu dotato ulteriori fortificazioni, soprattutto sotto il papato di Alessandro VI, tanto che nel 1527 il castello resistette al Sacco di Roma dei Lanzichenecchi.
Nell’Ottocento venne utilizzato come carcere politico, ma dai primi del Novecento è diventato un museo, funzione che conserva ancora oggi.

Scritto da Silvia Antona

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