Brolo di Nonio: il paese dei gatti e le sue curiosità

Nella frazione di Brolo di Nonio, sul lago d'Orta, vi sono più gatti che residenti, rendendolo il vero Paese dei Gatti d'Italia.

Brolo di Nonio, anche noto come il paese dei gatti è la piccola frazione che conta più micetti che residenti. Un paesino in cui i gatti sono i padroni e in cui monumenti e attrazioni sono dedicati a loro.

Brolo di Nonio: il paese dei gatti

In giro per il mondo vi sono diversi luoghi in cui i padroni sono i gatti, come l’isola giapponese di Aoshima, dove il numero dei felici è dieci volte superiore a quello dei residenti umani. Ma anche in Italia vi sono posti in cui i gatti sono i principali abitanti.

Ci troviamo in Piemonte, e più precisamente nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola. A 476 metri di altitudine si estende il comune di Nonio, situato sulla sponda occidentale del lago d’Orta, dominato dal Monte Cregno.

Frazione di Cesara fino al 30 giugno 1947, oggi Brolo fa parte assieme ad Oira del comune di Nonio, il cui territorio confina con quelli di Pella, Cesara, Varallo Sesia, Quarna Sotto e Omegna.

Gatti

La storia del paese

La storia del paese dei gatti ha inizio il 10 ottobre 1756. Infatti, durante la seduta del Consiglio della Comunità, la piccola Brolo chiese la separazione, a livello ecclesiastico, dalla Parrocchia di San Biagio di Nonio e il permesso di diventare Parrocchia autonoma. Da allora i cittadini di Brolo promisero che avrebbero provveduto autonomamente ad arredare la loro chiesa, Sant’Antonio d’Abate. Inoltre, promisero che avrebbero saldato tutti i debiti con Nonio. Tale richiesta fu accolta con scherno, e liquidata con un motteggio: “Quand al vien parrocchia Brol / al ratt metarà su al friol”, vale a dire “Quando Brolo diventerà parrocchia, il topo si metterà il mantello”.

Brolo il 27 aprile 1767 ha ottenuto la sua vittoria: in tale data è stato, infatti, firmato il decreto che permise l’erezione della Parrocchia di Sant’Antonio Abate. A qualcuno tra gli abitanti non doveva proprio essere andata giù la presa in giro di Nonio, perché il giorno dopo, sulla porta di casa delle autorità di Nonio, venne trovato inchiodato un topo abbigliato con un piccolo mantello. Proprio come dei gatti, insomma, gli abitanti di quello che sarebbe diventato il paese dei gatti hanno cacciato i topi.

Proprio così Brolo ha deciso di ingaggiare un gruppo di gatti per scacciare topi ed insetti che infestavano il borgo.

Monumenti e abitanti felini

Nell’agosto 2006, dall’idea di alcuni abitanti è nato un piccolo monumento che raffigura un bellissimo gatto. Questo aveva l’obiettivo di esprimere l’identità di Brolo. È possibile ammirarlo in un’aiuola della terrazza a lato della strada provinciale.

In più, in occasione dell’uscita del libro dedicato a Brolo, il borgo è stato tappezzato di piastrelle decorate a tema felino.

Scritto da Ilenia Albanese

Lascia un commento

Cortina d’Ampezzo, cosa fare in inverno: la guida

Pontedera: cosa vedere nella cittadina tra arte, cultura e storia

Leggi anche
Contentsads.com