Malaga: cosa vedere in 2 giorni, le attrazioni da visitare

Malaga, la località di punta della Costa del Sol, vediamo cosa c'è oltre alla movida e al divertimento.

Al pari di città altrettanto celebri e visitate, tra cui Siviglia e Madrid, Malaga viene considerata da turisti e visitatori l’incarnazione dello spirito e dello stile di vita tipicamente spagnolo. Differentemente dall’epicentro del flamenco, Malaga può vantare una posizione di rilievo sulla Costa del Sol, meta annualmente frequentata da migliaia di balneatori provenienti da tutto il mondo.

Ridurre tuttavia Malaga a semplice capitale della vita mondana potrebbe tuttavia risultare eccessivamente riduttivo, visto che essa racchiude al proprio interno dei tesori storici e culturali inestimabili.

Essa venne fondata in epoca fenicia ed allora soprannominata “malaka”, che nell’idioma del tempo significava “sale”. Qui, infatti, l’attività di salatura delle vivande era molto fiorente. Successivamente passata in mano ai greci e poi sotto l’egida dei cartaginesi e dei romani, la seconda città dell’Andalusia venne conquistata dagli arabi, che la fecero diventare parte del sultanato di Granada.

Fu solo nel 1487 che venne riconquistata dai castigliani, in occasione di una delle battaglie più cruente mai viste da queste parti. Scopriamo a Malaga cosa vedere in 2 giorni!

Malaga, cosa vedere in due giorni

Alcazaba

Tappa iniziale della vacanza a Malaga non può che essere il luogo dove tutto è iniziato, un sito dove culture apparentemente diverse tra loro si fondono componendo un tutt’uno che disegna un luogo simbolo a tutti gli effetti.

La Alcazaba, che in lingua araba sta a significare “fortezza“, è identificabile come la più antica opera di carattere musulmano costruita nel continente europeo.

Essa venne infatti realizzata a cavallo tra gli anni 1057 e 1063, su quello che rimaneva di un antico baluardo di origine fenicio-punica. L’ingresso che conduce alla struttura è rinvenibile nella Porta delle Colonne e da una salita che, dopo averla percorsa, accompagna verso l’arco del Cristo. Qui venne celebrata la prima messa cattolica successiva alla riconquista cristiana della città. Internamente alla superficie delle mura che contornano l’Alcazaba sono visionabili antichi resti romani, tra cui porte fortificate, statue e colonne con capitelli. L’epoca araba è invece testimoniata da giardini abbelliti da una ricca vegetazione e dal palazzo moresco, che oggi è diventato un frequentatissimo museo archeologico.

Il Museo Picasso

Altro aspetto che ha reso famosa in tutto il mondo Malaga è il fatto che questa città ha dato i natali ad uni dei più grandi esponenti dell’arte contemporanea: Pablo Picasso. Egli, infatti, è nato in una casa situata nella strada centralissima denominata Plaza de la Merced, stabile dove ai giorni nostri è sorta la Fondazione Picasso.

A costituire l’attrazione regina è però il Museo Picasso, la cui fondazione risale al 2003. Il Museo Picasso raccoglie più di 200 opere, tutte appartenenti alla collezione privata di due dei suoi familiari. É proprio dentro la galleria, emblema dell’amore che lega gli abitanti di Malaga al proprio figliol prodigo, che può essere gustata gran parte delle sue creazioni. Opere, queste di cui si parla, che spaziano tra stili differenti, componendo una sorta di mosaico mai banale e pregno di un intramontabile fascino.

Tutto il percorso artistico di Picasso è racchiuso in dipinti e sculture che mostrano al mondo intero la bravura, il genio ed il tocco magico di un artista indimenticabile. Il Museo di Picasso prevede una collezione permanente in coabitazione ad esposizioni temporanee. In accompagnamento, vengono periodicamente organizzati laboratori ed attività culturali, sia per gli adulti che per i più piccoli.

Il Teatro Romano

Una delle attrazioni turistiche più sorprendenti di Malaga è il Teatro Romano. Controllato dall’alto dalla maestosità dell’Alcazaba, i resti del Teatro Romano sono stati rinvenuti soltanto pochi anni fa. Nel 1951, in occasione degli scavi che dovevano portare alla costrizione della Casa della Cultura, vennero portate alla luce le rovine di un teatro, rimasto sepolto sotto terra per secoli.

Poco più di trent’anni dopo, nel 1988, la decisione fu quella di demolire la Casa della Cultura per provare a far riemergere nella sua totalità il teatro. Edificato nel periodo coincidente con il regno di Augusto, questo sito archeologico venne fruito dai romani per le rappresentazioni teatrali fino al terzo secolo d.C.

Quando gli arabi entrarono a Malaga, alcune delle colonne del teatro vennero riciclate per la costruzione dell’Alcazaba, tramutando il Teatro Romano in una discarica bella e buona. Riemerso completamente dall’incuria e dalla negligenza polverosa del tempo, il Teatro Romano può essere tuttora usato per rappresentazioni di vario genere.

Scritto da Redazione Online

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