Teatro Regio Torino, tre secoli di storia

Teatro Regio di Torino, la capienza

Un luogo dalla bellezza sconvolgente, i cui dettagli, particolari e caratteristiche, lo rendono unico ed emozionante: stiamo parlando del Teatro Regio di Torino, culla di arte da ben tre secoli.

La storia del Teatro Regio di Torino

Siamo nel XVIII secolo quando l’architetto Filippo Juvarra riceve l’incarico di curare la progettazione e la costruzione dell’edificio, per regia disposizione di Vittorio Amedeo II.

L’opera non viene terminata durante il suo periodo, ma solo qualche anno dopo con l’avvento di Carlo Emanuele III. La morte di Juvarra non frena i lavori, che vengono così affidati all’architetto Benedetto Alfieri. L’obiettivo è quello di creare un teatro riconosciuto da tutti per il suo prestigio e così accadrà nel 1740. Il Teatro Regio di Torino vede la luce il 26 dicembre del 1740, quando va in scena l’Arsace di Francesco Feo, diventando da subito un punto di riferimento per splendore e capienza.

Tra chiusure e riaperture, il Teatro Regio di Torino prosegue il suo consolidamento come simbolo di arte e di cultura. Da segnalare la data del 1870, quando la proprietà passa nelle mani del Comune di Torino. Cambia il repertorio grazie alle innovazioni dovute all’ingresso di Carlo Pedrotti, che introduce Wagner e Massenet tra la musica in programmazione. Sarà proprio qui che Arturo Toscanini farà il suo debutto artistico. Dopo di lui si alterneranno Giacomo Puccini, Richard Strauss, Riccardo Zandonai e Gabriele D’Annunzio.

Purtroppo, nel 1936, tra l’8 e il 9 febbraio, il Teatro conosce la data più infausta, quando viene distrutto da un terribile incendio. Si dovranno aspettare oltre trentacinque anni per vederne terminare la ricostruzione e la sua restituzione alla comunità artistica e non.

Teatro Regio di Torino, la capienza

Un edificio che si distingue per capienza, oltre che per pregio, con i suoi ben 2.500 posti iniziali, che furono allora disposti sia in platea che nei cinque ordini di palchetti. Spiccavano per meraviglia le decorazioni dipinte dall’artista Sebastiano Galeotti, visibili sulla volta su cui risaltavano le splendide rappresentazioni.

La stagione teatrale vedeva l’avvio nella data del 26 dicembre, per concludersi nel periodo coincidente con la fine delle festività di Carnevale. Autori italiani, stranieri, si sono susseguiti e avvicendati in questo contesto che rappresenta un patrimonio tanto storico quanto artistico.

Attualmente il Teatro dispone in totale di 1582 posti, maggiormente distribuiti nella platea.

Scritto da Elena Mascia

Lascia un commento

Castello di Rocca Calascio: storia, curiosità e info su come visitarlo

Carnevale: come si festeggia nel mondo

Leggi anche
Contentsads.com