I piatti tipici della cucina delle Antille

La cucina creola deriva dall’adattamento e dalla fusione delle pratiche culinarie venute a contatto nelle diverse isole dell’Arcipelago delle Antille e che, nel corso del tempo, si sono fuse in una vera e propria cultura originale. L’impronta indigena più significativa è senz’altro data dal sapore piccante largamente condiviso dall’insieme degli abitanti delle Antille, e che si ritrova anche su grande scala in molte regioni del continente sudamericano.

La patata dolce e la manioca rappresentano altre due risorse alimentari autoctone che si rivelarono presto essenziali per l’alimentazione degli schiavi. I coloni fecero la conoscenza della patata dolce prima sotto il nome di mabi, proprio dei Caraibi, ma finirono per adottare il termine patata derivato dallo spagnolo batata, a sua volta preso in prestito dall’ aruak, lingua nativa di Haiti, e diffuso dai marinai e dai viaggiatori fin dal secolo XVI.

L’impiego della patata dolce si diffuse molto rapidamente, e alcune menti lungimiranti, comprendendo immediatamente quale importanza avesse questa pianta facile da coltivare e dalle straordinarie qualità nutritive, si spesero invano per diffonderne la coltura in Europa. La cucina della patata dolce si è arricchita nel corso del tempo, passando da una semplice cottura in acqua salata o sotto la cenere, utilizzata dagli schiavi, a preparazioni più elaborate, come gratin, dolci e persino confetture.

Le sue foglie vengono usate in alcune minestre.
La manioca è invece stata guardata per molto tempo con sospetto. I resoconti di viaggio riferiscono come gli abitanti delle isole aiutassero i nuovi venuti a costruire le loro case, donando loro piante di manioca. Ma fu necessario imparare a trattare questa radice alla maniera indiana per renderla commestibile, dato che una delle sue varietà contiene un umore velenoso che è necessario eliminare prima di cucinarla.
Ancora oggi la varietà dolce di questa radice è utilizzata semplicemente come verdura. Dalla varietà amara, che necessita di un trattamento speciale, le popolazioni caraibiche ricavavano della farina che veniva consumata sotto forma di focacce chiamate cassave.

Scritto da Carmen

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