Il Museo del Carretto Siciliano di Bronte: la visita

Il Museo del Carretto Siciliano della città di Bronte racconta al turista il passato e le tradizioni più antiche della regione e del suo simbolo.

Per comprendere la storia e la tradizione del simbolo per eccellenza della Sicilia, a Bronte si trova il Museo del Carretto Siciliano. Un viaggio che immerge il turista nel passato della regione sicula, alla scoperta delle origini del famoso carretto.

Museo del Carretto Siciliano di Bronte

Il Museo del Carretto Siciliano “Gullotti” si trova in contrada Cantera, fra l’Etna e i Nebrodi, a due passi dal Simeto. Visitare il museo Gullotti significa comprendere i passaggi storici dei famosi carretti siciliani, le evoluzioni, e le funzioni svolte in origine. Possiamo, infatti, tranquillamente affermare che i carretti siciliani sono il simbolo più amato e più rappresentativo della tradizione siciliana, sia a livello culturale che folkloristico.

Il Museo comprende, infatti, oltre ai meravigliosi Carretti Siciliani, carrozze e calessi, una notevole quantità di opere tra sponde, casci i fusu, ruote, ornamenti dei cavalli, pennacchi, giare e tanto altro. Tutto il patrimonio storico incluso nel museo, infatti, fa parte del tradizionale folklore siciliano e del mondo del Carretto Siciliano e dei sui Carrettieri.

La struttura è gestita da una delle famiglie che ha più a cuore la tradizione, partendo dal capostipite Don Carmelo Gullotti, carrettiere di professione, fino al figlio Pippo.

Infatti, l’intera famiglia Gullotti cura da più di sessant’anni questa collezione, mettendo a disposizione oltre alle opere, anche la loro esperienza e conoscenza di tutte le tecniche, aneddoti, usi e costumi, riguardanti l’arte e la vita del Carretto Siciliano con tutte le sue sfaccettature.

carretto

Cosa vedere

Il museo vanta oltre 300 pezzi unici e spettacolari. Tra questi troviamo le varie parti del carretto, ornamenti per cavalli e pennacchi. Ma non solo. Tra le stanze del museo si può trovare tutto l’occorrente del Carrettiere Siciliano e i vari ornamenti del cavallo adibito al traino. Tra queste, infatti, si trovano le testiere, pettoriere e altro.

D’epoca è anche il salottino dove ci si può accomodare per sapere cosa rappresentano le decorazioni sui mascillari o nella cascia i carrettu, o nei gambetti o raggi della ruota, raffiguranti scene epiche.

Tra le raffigurazioni più interessanti si possono ammirare “Il trionfo di Bacco”, poemi cavallereschi come il “Duello di Ruggiero e Rinaldo”, ma anche saghe nostrane, come “Turi Malacorda e i mafiosi di Palermo”. Tra le opere si incontrano persino personaggi come “Turi Giuliano” e poi i passionali intrecci amorosi di “Cavalleria Rusticana” di Verga, con “Compari Affiu e Compari Turiddu”.

Il museo è privato. Tuttavia, i proprietari sono sempre ben disposti ad accogliere curiosi turisti che desiderano scoprire di più sulla storia e sulle tradizioni folkloristiche della Sicilia.

carretto siciliano

Scritto da Ilenia Albanese

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